“Sport e integrazione” presentato al Quadraro il 14 luglio è il primo progetto definito nell’ambito dell’Accordo di programma pluriennale tra il Ministero del lavoro e l’Autorità di Governo delegata in materia di Sport, con il coinvolgimento della Direzione generale dell’immigrazione e di quella del Terzo Settore. Alla base del programma, e dunque della scelta dello sport come strumento di integrazione sociale, c’è l’esperienza di precedenti accordi tra il Ministero e il Coni, ma anche documenti strategico-programmatici dell’Unione Europea che riconoscono all’attività sportiva la capacità di favorire il superamento della logica del “noi contro loro” e di porsi come occasione per lo sviluppo, da parte delle stesse persone migranti, di un senso di appartenenza nei confronti del Paese di accoglienza.
Sport e integrazione: una cultura di dialogo interculturale
Se la capacità dello sport di porsi come occasione di incontro tra persone provenienti da contesti differenti è una consapevolezza acquisita, affinchè esso sia veramente in grado di superare le barriere sociali “bisogna intervenire per creare una cultura del dialogo interculturale: l’idea è che per realizzare la coesione sociale sia necessaria una partecipazione attiva bidirezionale, sia da parte della comunità che accoglie che da parte di chi viene accolto”, spiega Mary Cortese, collaboratrice di Anpal Servizi, in assistenza tecnica presso la Direzione generale dell’immigrazione del Ministero del lavoro.
Sport e integrazione: tre campi di intervento
La partita di “Sport e integrazione” verrà “giocata” operando contemporaneamente su 3 campi diversi.
Il primo è il campo della formazione specifica dei futuri allenatori, tecnici e insegnanti di educazione fisica, “dato l’altissimo livello di fiducia che bambini e ragazzi ripongono nei confronti dei loro allenatori, come emerso dalle indagini svolte dal CNR”. Tale attività di formazione consisterà in seminari universitari in cui è previsto l’intervento di esperti di sociologia e di psicologia dello sport, nonché di sportivi con “background migratorio”: la finalità è quella di far acquisire ai futuri tecnici, anche attraverso approfondimenti sui fenomeni migratori e sul loro contributo allo sviluppo della società, competenze adeguate per affrontare eventuali episodi di discriminazione e per favorire l’incontro tra culture nel contesto sportivo.
Ma sono quelli che si giocheranno, rispettivamente, sul campo della promozione dell’accesso alla pratica sportiva e su quello della connessione con i territori i “match” che coinvolgeranno le associazioni sportive, anche del Terzo Settore. In materia di promozione dell’accesso alla pratica sportiva, sono previste call pubbliche rivolte ad associazioni sportive dilettantistiche per la presentazione di progetti di promozione dell’accesso allo sport di bambini e ragazzi provenienti da famiglie economicamente svantaggiate e anche con “background migratorio”: i progetti migliori saranno premiati garantendo l’accesso continuativo e gratuito all’attività sportiva per i giovani beneficiari. Verrà svolta “una campagna di tifo positivo, per mettere al bando razzismo e xenofobia”, rivolta ai giovani tra i 5 e i 17 anni, da portare avanti in collaborazione con la FIGC, con il coinvolgimento di calciatori e accompagnata da giornate negli stadi; poi, è prevista una nuova edizione del Premio Emiliano Mondonico, destinato a tecnici, associazioni e atleti che si sono distinti per il loro impegno nel rendere lo sport vero strumento di coesione sociale, “con l’intento di valorizzare e favorire il replicarsi di buone pratiche”.
Infine, c’è il monitoraggio delle realtà sportive. L’idea è quella di instaurare un rapporto di connessione con i territori attraverso la creazione di gruppi di ascolto che coinvolgano le associazioni del settore, in particolare con l’azione di Sport e Salute S.p.A., che ha realizzato il progetto “Sport e Integrazione”: l’obiettivo è rilevare problematiche e bisogni, ma anche punti di vista originali secondo i quali definire le future iniziative.
La partenza delle iniziative è prevista per il prossimo autunno: a quel punto ci saranno 22 mesi per portare a termine questa partita.
Valeria Frascaro
(27 luglio 2021)
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