DISCOL è il nuovo strumento messo in campo dalla Rete Scuolemigranti per segnalare e risolvere casi di respingimenti di alunni stranieri dalle scuole del Lazio, un tema che da anni è un vero e proprio cavallo di battaglia dell’associazione. DISCOL è un servizio attivo da circa 3 mesi e ha già risolto positivamente ben 21 casi segnalati su 26.
DISCOL: il coinvolgimento di scuole e famiglie
Il progetto nasce da un’idea del gruppo minori della scuola di italiano della Casa dei Diritti Sociali (CDS), che fa parte della Rete Scuolemigranti. “Ci siamo trovati di fronte a situazioni sconcertanti”, spiega Danilo Pierleoni della CDS “che vedevano minori stranieri arrivati in Italia a seguito di ricongiungimento rimanere a casa per più di un anno a fissare il muro. I motivi che portano a queste situazioni sono molteplici e coinvolgono tanto le scuole quanto le famiglie. Da un lato le scuole si rifiutano di accettare le iscrizioni ad anno scolastico già iniziato per questioni meramente burocratiche, in aperto contrasto con la legge italiana che prevede l’obbligo scolastico dai 6 ai 16 anni (che andrebbe esteso anche al di sotto di tale soglia); dall’altro prendono a pretesto la mancanza di documenti, nonostante le scuole abbiano facoltà di rilasciare un codice fiscale provvisorio per poter ovviare il problema. Non è infrequente inoltre che, prendendo a pretesto la scarsa conoscenza della lingua italiana ma in realtà del tutto immotivatamente, le segreterie scolastiche decidano di retrocedere gli alunni a classi inferiori.
Anche le famiglie giocano spesso un ruolo negativo perché all’oscuro dei propri diritti, per negligenza o per scelte deliberate, come quella di scoraggiare l’iscrizione scolastica delle bambine. Non a caso dei 26 casi che abbiamo seguito soltanto 4 o 5 riguardavano alunne straniere. Da qui la necessità di svolgere un lavoro capillare presso le comunità straniere presenti sul territorio attraverso la diffusione del volantino informativo multilingue, affisso anche presso la sede dell’Ufficio Immigrazione di Roma Capitale”.
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Conoscere e diffondere diritti
Lo spunto iniziale è stato il grande lavoro di Anna Nota, ex dirigente scolastica e coordinatrice del gruppo DISCOL, che ha recuperato e sistematizzato il complesso di leggi che a vari livelli trattano il tema dell’inclusione scolastica degli alunni stranieri, per realizzare un supporto giuridico ben definito che rendesse note le precise disposizioni in merito. “Spesso un genitore straniero o un volontario a suo supporto, che al momento della presentazione della domanda di iscrizione alla segreteria scolastica si vede rispondere con un diniego, non ha a propria disposizione un appiglio normativo cui appellarsi per poter perorare la propria causa” spiega “Da qui l’idea di partire dalla legislazione più generale – Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, il Testo Unico Immigrazione – per poi scendere fino alle norme più precise e dettagliate.
A livello ministeriale sono state emanate da anni delle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, che prevedono delle misure precise anche se spesso completamente disattese. Per esempio, ogni scuola dovrebbe attivare dei corsi di italiano L2 per offrire supporto agli alunni stranieri appena arrivati, per fornire almeno le basi essenziali della lingua per lo studio. Invece spesso le segreterie scolastiche, non appena si trovano di fronte un genitore straniero o un volontario, subito domandano: ‘ma il ragazzo parla italiano?’. A questi ostacoli pratici si aggiungono quelli legislativi, come l’attuale impossibilità per i dirigenti scolastici di richiedere organico aggiuntivo dedicato specificatamente al supporto linguistico degli alunni stranieri, magari attingendo ai docenti afferenti alla classe di concorso A-23 dedicata all’insegnamento dell’italiano come lingua straniera.”
Uno strumento di mediazione
DISCOL è uno strumento di mediazione tra le famiglie e le istituzioni scolastiche, nato da un lavoro di individuazione e definizione di tutte le pratiche necessarie per evitare il fenomeno dei respingimenti scolastici. Tra queste un ruolo di primo piano spetta alla raccolta di dati che sappiano offrire un quadro non soltanto qualitativo ma anche quantitativo del fenomeno. “Lavorando sul campo ci siamo accorti che c’è un grande sommerso che riguarda il tema dei respingimenti scolastici. Per farlo emergere e dare un’idea precisa del fenomeno occorrono i numeri: da qui l’idea di redigere un report, da girare e discutere poi nelle sedi opportune, si pensi all’USR o al Ministero dell’Istruzione” spiega Cinzia Venturini del gruppo DISCOL “Stando a contatto con molte situazioni ci si rende conto del profondo divario di opportunità tra un alunno straniero e uno italiano. Personalmente mi sono trovata innumerevoli volte a fronteggiare situazioni in cui la segreteria didattica al momento dell’iscrizione fa richiesta del curriculum scolastico dell’alunno tradotto e legalizzato dal consolato di appartenenza. Una richiesta in molti casi impossibile da soddisfare.
Di recente, invece, mi sono occupata del caso di due quindicenni, uno bangladese e l’altro peruviano, che volevano iscriversi al liceo scientifico Di Vittorio, percorso Scienze Applicate. Insieme agli alunni e alle due famiglie siamo stati impegnati dalle 9.30 di mattina fino alle 12.00 in segreteria per cercare di portare a termine le iscrizioni, alle prese con un estenuante gioco di rimbalzo che ha coinvolto il segretario, l’insegnante addetto alla formazione delle classi e infine il preside. Soltanto il ragazzo peruviano alla fine è riuscito ad iscriversi, nonostante il problema del mancato possesso del green pass per la pendente convalida della vaccinazione avvenuta in Perù.”
DISCOL e USR: un dialogo promettente
In molti casi la presenza di un volontario adeguatamente formato riesce a fare la differenza e a risolvere sitazioni pendenti. “Proprio pochi giorni fa mi sono occupato di assistere la famiglia di una ragazzina neoarrivata, che si è vista rispondere con 6 dinieghi da parte di altrettante scuole” prosegue Danilo. “A perorare la sua causa era intervenuta anche la sorella, studentessa universitaria da 12 anni in Italia, senza ottenere alcun risultato. Questo significa che purtroppo il supporto di un’associazione fa ancora la differenza, per questo è importante che gli strumenti che abbiamo messo in campo possano essere diffusi e condivisi presso tutti i volontari. La minaccia di far intervenire l’USR, per esempio, funge spesso da catalizzatore per la risoluzione di questioni che si protraggono per lungo tempo.”
La collaborazione dell’USR è un prezioso supporto all’azione della Rete. “Scuolemigranti è da sempre in dialogo con Ufficio Scolastico del Lazio, con qualche successo recente”, spiega la presidente Paola Piva “L’anno scorso a luglio abbiamo ottenuto l’invio di una circolare a tutti i presidi precisando norme importanti, che noi vediamo spesso ignorate nei comportamenti pratici. È probabile che le scuole effettivamente ignorino le norme del MIUR sull’inserimento scolastico degli alunni di origine straniera, emanate e diffuse in continuazione fin dal 2014, che da quest’anno chiediamo siano inserite nelle 25 ore di aggiornamento obbligatorio per tutti i docenti. Di recente abbiamo instaurato un’ottima collaborazione con l’Ufficio Scolastico di Roma, ex provveditorato, che su nostra segnalazione si attiva rapidamente per sciogliere le resistenze dei presidi, ma soprattutto per trovare istituti con disponibilità di posto vicino all’abitazione delle famiglie migranti, che è un problema di non poco conto per gli alunni più piccoli.”
Silvia Proietti
(06 ottobre 2021)
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