La libreria Booklet LeTorri di Alessandra Laterza si trova in Via Aspertini a Tor Bella Monaca, aperta dal 2018 è stata la prima libreria a Tor Bella Monaca
Tor Bella Monaca fa parte del Municipio VI, ha la percentuale di stranieri pari al 17% ed un quartiere con elevato tasso di degrado, alle recenti elezioni comunali si è registrato il record negativo di astensione, il 57,15 %.
Booklet LeTorri di Alessandra Laterza: lettori giovani
“Nel quadrante sono presenti 130 etnie diverse. E si ha un panorama complesso”, spiega Laterza. In maggioranza vendo libri in italiano. Sono richiesti i classici, come “I racconti di Allan Poe”. Il target maggiore di Booklet è rappresentato dai ragazzi, in quanto vicino c’è il liceo Amaldi, liceo classico e scientifico. Vi sono circa 1800 studenti. Perciò la maggior parte dei libri venduti vengono acquistati dai ragazzi e sono di narrativa. I frequentatori maggiormente assidui hanno tra i 16 e i 23 anni. Durante le presentazioni si alza l’età media. A “dialogando con l’autore”, che si tiene due volte alla settimana, il sabato e il venerdì pomeriggio, l’età media è più alta”.
Booklet è arrivata sulle pagine di cronaca perché Laterza si è rifiutata di vendere il libro di Giorgia Meloni “Io sono Giorgia” nelle librerie da maggio 2021. A luglio era nella top ten, in ottava posizione, fra quelli più venduti secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori del 13 luglio 2021. “La scelta di non vendere il libro ha avuto una cassa di risonanza un po’ ovunque; non solo nel quartiere. Chi entra nella mia libreria sa che si tratta di un luogo antifascista, di sinistra e votato all’inclusione. Per gli stranieri e tutti gli antirazzisti e antifascisti la mia scelta è stata una conferma”. Per questo è frequentata dagli stranieri e non ci sono target e limiti.
L’eterogeneità è un valore, L’Europa è un fritto misto nel quale convivono più anime
Molti i libri che affrontano il tema del colonialismo. La libreria Booklet partecipa alla realizzazione dell’evento “Fritto misto”, due giorni in più città europee con il libro come protagonista. L’idea è che l’Europa sia proprio come un “fritto misto”, nel quale coabitino simultaneamente diverse anime e questa è la sua ricchezza. L’evento promuove una serie di eventi culturali. Nella prima annualità di “Fritto Misto” la Booklet presentò il libro di Fabrizio Ciocca dal titolo “Musulmani in Italia. Impatti urbani e sociali delle comunità islamiche”.
“Nell’evento svoltosi nel 2021 ci siamo concentrati sulla cultura marocchina e, in particolare, sull’aspetto religioso. Sui testi sullo stato islamico e sulla religione musulmana. Abbiamo raccontato la storia di un ragazzo immigrato che descriveva il percorso che dalla Libia lo ha portato fino all’Italia. La storia é racchiusa nei due libri di Alì Eshami: “Stanotte guardiamo le stelle” e “I ragazzi hanno grandi sogni”. Il primo lnarra del viaggio, il secondo dell’arrivo in Italia e delle difficoltà a comprendere la lingua e integrarsi nel nuovo paese. Racconti che andrebbero letti nelle scuole. Narrano una storia di avversità, guerra ed esclusione. Il protagonista deve decidere che fare della propria vita. é una storia forte, struggente ma molto bella. é un tema molto affrontato in libreria”.
La storica Libreria Minerva di Piazza Fiume
La libreria Minerva situata a Piazza Fiume, è una storica libreria di quartiere fin dal 1923. Si suddivide in due locali: una sala al pian terreno oppure scendendo le scale che si aprono di fronte all’ingresso principale si entra nello spazio di fronte, posto sotto la strada, nel quale sembra realmente di entrare in un rifugio protetto.
Nella libreria la Minerva si possono trovare testi di ogni genere, ma i libri più venduti sono quelli di narrativa. Volendo fare una distinzione di genere, le donne prediligono la narrativa, mentre gli uomini la saggistica. Come tutti noi ormai ben sappiamo, a causa del lockdown gli uffici sono stati chiusi, perciò i molti lavoratori che sceglievano i saggi, lavorando da casa, non frequentavano più la libreria. Solitamente infatti il cinquanta per cento dei libri venduti sono saggi e l’altro cinquanta sono i libri di narrativa. In questa fase, che gli uffici sono rimasti inattivi, i libri di narrativa sono stati di gran lunga quelli più richiesti.
In passato, alla Minerva si vendevano anche libri scolastici e universitari, nella strada attigua vi è il dipartimento di Scienze della Comunicazione, adesso non se ne vendono più. Questo perché gli studenti prediligono comprare online, ad esempio su Amazon, poiché l’e-commerce si può permettere di fare sconti del 5% su ogni libro acquistato. E poi Amazon non guadagna tanto sui libri ma più sulla logistica o sugli altri prodotti che gli utenti scelgono di acquistare insieme al libro. Le librerie invece, i cui guadagni naturalmente provengono esclusivamente dal libro venduto, non si possono permettere tali sconti. Tuttavia, e questo è un dato confortante, le librerie recuperano terreno: il valore delle vendite dei libri a stampa nel 2020 era pari a 222milioni, nel 2021 ha raggiunto i 332,9milioni di vendita (Associazione Italiana Editori).
La libreria in Piazza Fiume, collocata nel II Municipio pur avendo una presenza di popolazione straniera pari a circa il 13%, non è molto frequentata dalle comunità straniere. Di libri in lingua ve ne sono pochi, visto che se la libreria procede con un ordine, lo fa per l’intero stock. Uno straniero entra alla Minerva in media una volta ogni uno-due mesi, non conviene alla libreria ordinare una grande quantità di libri in lingua. Per quanto riguarda i libri stranieri, quelli di autori non occidentali, come possono essere quelli del recente premio Nobel Abdulrazak Gurnah, sono disponibili in libreria solo se sono distribuiti in Italia.
Marco Marasà
(19 ottobre 2021)
Leggi anche: