Domenica 26 giugno è stata inaugurata a Roma, in via della Tenuta della Mistica 55, la prima edizione della “Settimana della cultura somala”, promossa dall’Associazione culturale somala in Italia ed ospitata nello spazio gestito dall’Associazione volontari Capitano Ultimo onlus. L’evento, ancora in corso, con libero ingresso per il pubblico, rappresenta una preziosa occasione per scoprire e per conoscere il patrimonio culturale del popolo somalo.
Testimonianze di un ricco bagaglio culturale
È la musica ad accogliere il visitatore, che, varcato l’ingresso del parco in cui ha luogo l’iniziativa, è subito immerso in un contesto dinamico ed interattivo. Balli popolari e sfilate di abiti dilettano i partecipanti. Letture di poesie e di racconti nutrono l’immaginazione ed evocano realtà lontane nel tempo. Se poi è il palato a voler trovare soddisfacimento è possibile sperimentare, ad un modico prezzo, la cucina tradizionale fermandosi per l’aperitivo o per la cena.
A sorprendere, inoltre, è la presenza di due costruzioni realizzate appositamente per l’occasione: si tratta di abitazioni somale costruite con materiali importati direttamente dall’Africa. Una delle due è l’Aqal, una sorta di tenda-capanna che si regge su rami flessibili ricoperti da stuoie e da pelli. Caduta attualmente in disuso, veniva utilizzata dai nomadi che la trasportavano, da un luogo all’altro, grazie ai cammelli. Il presidente dell’Associazione culturale somala in Italia, Ahmed Sheikh Ibrahim Mohamed, spiega che ci sono voluti molti mesi per far arrivare i materiali necessari, reperiti in una località vicino Mogadiscio, che i costi per i trasporti sono stati elevati e che “l’Aqal realizzata è un unicum, la prima ad esistere fuori dal continente africano”. L’altra abitazione è la Mundul, volta ad insediamenti fissi. Si trova principalmente nelle zone agricole, presenta una base circolare ed è intonacata con l’argilla.
“E’ solo una piccola percentuale” – afferma il presidente – “di un mondo tutto da scoprire”.
L’Associazione culturale somala in Italia
Se far conoscere il ricco tessuto culturale somalo è l’obiettivo che muove questa iniziativa, ad esso si congiunge l’intento di raccogliere fondi per sostenere le attività dell’associazione, la cui storia è riassunta da Ahmed Sheikh Ibrahim Mohamed che ne porta alla luce lo scopo primario: “nel Gennaio 2020 ci siamo riuniti per creare questa realtà che vuole essere un punto di incontro, di scambio, di aiuto, uno strumento efficace per sostenere coloro che sono in difficoltà, i ragazzi somali arrivati in Italia e finiti per strada, giovani che hanno iniziato ad abusare di alcool, che hanno riscontrato problemi psicologici, che non hanno trovato ciò che sognavano, speravano”.
Dimenticati dalla politica, nascosti dalla società, questi giovani possono ricevere dall’associazione ascolto e cura. Alcuni vengono inseriti nel mondo del lavoro, altri segnalati per ricevere assistenza psicologica, altri ancora, vogliosi di ritornare nella loro terra di origine, ottengono sostegno economico per il viaggio. L’associazione, per giunta, si propone di coprire le spese relative alle esequie funebri di coloro le cui famiglie non sono in grado di farvi fronte.
L’insieme di queste attività struttura l’operato dell’organizzazione somala, che con la prima edizione della “Settimana della cultura somala” ci offre tanto la possibilità di supportare con un piccolo contributo le sue azioni sociali quanto quella di entrare a contatto con un affascinante e variegato contesto culturale.
Cleofe Nisi
(29 giugno 2022)
Leggi anche:
Somalia: Mogadiscio pare tornata “tranquilla” in una settimana