Sabrina Micalizzi dopo il suo primo viaggio in Bosnia Erzegovina nel 2003 con Agostino Zanotti si è resa conto di avere alcune lacune rispetto a quanto accaduto nella guerra degli anni ’90 nell’ex-Jugoslavia, a pochi passi dalla nostra frontiera. Da un lato non riusciva ad accettare che, nonostante si ricordasse le immagini terribili in tv di Sarajevo assediata, l’intera guerra le fosse passata a fianco senza che si indignasse come avrebbe dovuto. Erano gli anni della morte di Falcone e Borsellino e l’impegno e i pensieri di Sabrina si erano focalizzati sulla lotta alla mafia e alla comprensione dei fatti tragici che stavano travolgendo la nostra penisola.
Con la volontà di approfondire le conoscenze su motivi e conseguenze della guerra dei Balcani degli anni ’90 Sabrina ha iniziato a cercare video, film dell’epoca e successivi agli accordi di Dayton che potessero farle comprendere meglio un conflitto particolarmente complicato. Da lì è poi iniziata una lettura quasi ossessiva di tutto ciò che riguardasse la Bosnia Erzegovina e la guerra dei Balcani.
Da allora Sabrina è tornata in Bosnia altre quattro volte e oggi propone ai lettori di Piuculture, interessati ai Balcani, una scelta di libri per l’estate che negli anni l’hanno interessata e emozionata:
- DIARIO DI ZLATA, Zlata Filipovic, BUR Rizzoli, 1995, 176p.
É il diario di una ragazzina, Zlata, che nel 1991 aveva 11 anni e viveva a Sarajevo. Nei giorni dell’assedio Zlata registra tutto ciò che le accade, anche le piccole cose, raccontate alla propria amica immaginaria, Mimmy. Una testimonianza coraggiosa e commovente tradotta negli anni in più di venti lingue, arricchita anche da alcune foto di quei giorni.
In uno dei momenti a me più cari del libro Zlata scrive: “Devo continuare a sopportare questa vita, a contare su di te , Mimmy, nella speranza che tutto ciò finisca. Voglio tornare ad essere una bambina con un’infanzia serena.” - LA FIGLIA, Clara Uson, Sellerio Editore, Palemo, 2013, 488 p.
É un potentissimo romanzo dove la scrittrice di Barcellona fonde dati storici con creatività letteraria, un vero e proprio “ibrido” romanzo con un’ampia galleria di personaggi reali come Slobodan Milosevic e Radovan Karadzic. Clara Uson racconta la storia di Ana, ragazza estroversa e brillante, amata dagli amici e orgoglio di suo padre, il generale Radko Mladic, per il quale Ana ha una devozione assoluta.
Durante un viaggio però, ascoltando alcune allusioni fatte da amici e si insinua in lei il dubbio che suo padre sia una persona spaventosa, un criminale di guerra, il boia di Srebrenica. Ha solo ventitre anni ma questo dubbio la fa crescere in fretta fino a cambiarle per sempre la vita. Un romanzo da leggere tutto d’un fiato che ci aiuta a scrutare nella follia del male e dell’amore incondizionato di una figlia verso un padre premuroso. Assolutamente imperdibile. - COME FOSSI SOLO, Marco Magini, Giunti editore, 2014, 224p.
La lettura di questo romanzo non può lasciare indifferenti. Si parla del genocidio di Srebrenica e del successivo processo presso il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia con tre voci che si alternano: il magistrato spagnolo che segue il processo, un casco blu olandese di istanza a Srebrenica e rappresentante del contingente Onu colpevole di non aver impedito la strage, un soldato serbo-croato, vero protagonista della storia, volontario nell’esercito serbo, che fu l’unico a confessare di aver partecipato al massacro, l’unico processato e condannato. Duro come un pugno nello stomaco, mai retorico o banale, il romanzo ti costringe a riflettere sul rapporto tra responsabilità individuale e coscienza collettiva, riportando alla luce una delle pagine più buie della storia. “A Srebrenica l’unico modo per restare innocenti era morire”: questa citazione riassume tutta la tragedia di quanto avvenne in quei giorni, i sensi di colpa, i dubbi e le paure di chi era lì. - LA PACE FREDDA – E’ davvero finita la guerra in Bosnia Erzegovina?, Andrea Cortesi e Luca Leone, Infinito Edizioni, 2019, 172 p (+DVD con il documentario di Marcella Menozzi)
Libro corale di testimonianze che raccontano senza nulla tacere: la guerra, il ritorno alla pace, le difficoltà, le speranze e le delusioni della Bosnia Erzegovina di oggi, con il racconto di tragedie individuali e familiari e non solo. Sono coloro che dopo la firma degli accordi di pace si sono rimboccati le maniche per cercare di ricostruire un paese che invece è diventato prigioniero di nazionalismi, corruzione, povertà. Eppure, secondo i protagonisti, c’è ancora speranza di cambiamento nella popolazione e lo raccontano in maniera lucida e superando le appartenenze culturali. Leggendo, ma anche ascoltando le voci dei protagonisti nel dvd allegato, le loro testimonianze coraggiose, si coltiva il difficile terreno della memoria per non dimenticare cosa sia accaduto in quel periodo. Un libro assolutamente necessario. - TRE SERBI, DUE MUSSULMANI, UN LUPO, Luca Leone e Daniele Zanon, Infinito Edizioni, 2019, 304p.
La storia è ambientata nel maggio 1992 a Trnopolje in Bosnia Erzegovina dove gli ultranazionalisti serbo-bosniaci vogliono sradicare i non serbi attraverso deportazione e omicidi. É una storia di fantasia ma poggia su solide basi storiche e su testimonianza, un libro che non è solo un romanzo ma anche un reportage di quanto accaduto. I protagonisti sono un gruppo di ragazzini, per i quali si fa il tifo sin dall’inizio, costretti a diventare adulti nel giro di una stagione, quella famigerata primavera del 1992. Sembra un romanzo per ragazzi ma alla fine del libro le testimonianze appaiono con tutta la loro drammaticità, riportandoci alla dura realtà. É una storia di grande amicizia, mai banale, che non trascura i dettagli storici e che può essere letta sia da adulti che da ragazzi, non nascondendo le verità, ma con una narrazione leggera e scorrevole. Un racconto che ci spinge, inesorabilmente, a riflettere sulla nostra vita e sul concetto di uguaglianza. Coinvolgente dalla prima pagina. - LA GUERRA IN CASA, Luca Rastello, Einaudi, 1998, 260 p.
É in assoluto “il libro imperdibile” per eccellenza, scritto nel 1998, sui fatti della guerra nella ex Jugoslavia. Tanta storia, tante storie diverse tra loro, ma che ti colpiscono ognuna a modo suo, con un denominatore comune: la guerra, la violenza, la crudeltà, gli orrori, l’odio e il nostro stato d’animo di fronte a tanto dolore. Tra le storie c’è anche “LA VIA DEI DIAMANTI” che racconta l’agguato ai cinque pacifisti bresciani del 29.05.1993 a Gornji Vakuf dove vennero uccisi Sergio Lana, Guido Puletti, Fabio Moreni e si salvarono Agostino Zanotti e Christian Penocchio. Estremamente preciso nei dettagli storici e avvincente nella parte romanzata è scritto con passione da chi ha visto con i propri occhi, come volontario sul posto. Viene definito, non a caso, “un libro difficile da digerire perché tutto profondamente vero e proprio per questo così terribile”. É un libro che lascia il segno, non dimenticherete troppo facilmente di averlo letto ma, nonostante questo, ringrazierete per averlo fatto. Anche questo un libro necessario, assolutamente da non perdere. - MASCHERE PER UN MASSACRO, Paolo Rumiz, Feltrinelli, 2013, 205p.
Con questo libro Rumiz apre gli occhi del lettore sulle cause che hanno scatenato la guerra nei Balcani. Ripercorrendo le varie tappe del conflitto, si ha un’analisi particolarmente critica, a tratti veramente forte che porta a capire le vere dinamiche del massacro. Nessun conflitto etnico alla base degli scontri iniziali, bensì la volontà di distruzione studiata a tavolino. Sul banco degli imputati salgono tutti, i nostri media che danno informazioni non esatte e superficiali, ma soprattutto i politici occidentali accusati di essere stati complici silenziosi di numerosi genocidi e crimini di guerra. Un libro che, da parte di molti, dovrebbe essere letto nelle scuole. Ancora una volta un libro estremamente interessante e imperdibile. - Scelta dei testi e recensioni
di Sabrina Micalizzi
(31 luglio 2022)