“Le pensioni sono come gli anelli degli alberi, ci spiegano la vita delle persone”, afferma Daniele Russo, Dirigente della Direzione Centrale delle Pensioni dell’Inps al convegno tenutosi lunedì 4 luglio alle 11.00. L’occasione è la presentazione al Palazzo Wedekind del rapporto Il fenomeno migratorio e gli effetti sulle pensioni pagate all’estero, redatto dall’INPS e dalla Fondazione Migrantes.
Lavoratori extracomunitari, oltre la retorica e gli stereotipi
Al di là di ciò che si legge o si sente nei media e dal discorso pubblico, i lavoratori extracomunitari versano allo Stato molto di più di quanto ricevono: “I lavoratori extracomunitari in Italia versano circa 10.8 miliardi di euro di contributi su 163 miliardi di contributi totali”, ad affermarlo è Pasquale Tridico, presidente dell’Inps.
Per confutare ancora la retorica profusa dai media che vuole i profughi diretti in Europa (vi è addirittura una certa parte politica che in passato ha parlato di sostituzione etnica), monsignor Perego, Presidente di Migrantes, ricorda che “la maggior parte dei profughi rimane nei paesi limitrofi a quello dal quale sono fuggiti. Spesso cioè rimangono in Asia e in Africa”.
Monsignor Perego fa intendere che l’Italia non dovrebbe essere ostile nei confronti dei migranti che vogliono venire nel bel paese. Che questi non rappresentano affatto un pericolo, anzi, sono una risorsa. “In questo periodo è chiaro più o meno a tutti che l’Italia ha bisogno di manodopera”.
Paradisi fiscali, leggenda e realtà
Negli anni sui principali canali d’informazione si è spesso parlato dei pensionati italiani che se ne vanno in quei paesi dove il costo della vita è molto basso così da consentire una vita da nababbi. Non sempre però la narrazione su questo tema corrisponde a realtà. Di recente si menzionano “Grecia e Cipro come un nuovo eldorado pensionistico. In realtà solo qualche decina di pensionati italiani si trova in Grecia, e 8 a Cipro, sostiene Russo, dirigente della Direzione centrale delle pensioni dell’Inps.
Susanna Thomas, Dirigente Direzione centrale pensioni Inps, si sofferma invece su qui paesi che realmente costituiscono un’attrattiva per i pensionati italiani: “Il Portogallo è il paese principe per coloro che partono per usufruire delle detrazioni fiscali. La Spagna è invece un caso ibrido, in quanto i pensionati sono attratti sia dal clima che da un regime fiscale favorevole. Comunque, i pensionati che vanno nei paesi per le detrazioni fiscali comportano una spesa”. Dello Stesso parere è Tridico, il quale afferma: “Che alcune persone, una volta arrivati alla pensione, se ne vadano in quei paesi a regime fiscale favorevole per l’Inps è indifferente, mentre per le casse dello Stato lo è un pò meno”.
Secondo Tridico il problema si risolverebbe se i paesi dell’Eurozona adottassero la parità fiscale: “sogno un Europa federale con parità fiscale. D’altronde – prosegue Tridico – i padri di Ventotene avevano un Europa federale come obiettivo. Risolverebbe tanti problemi, come la differenza sui salari minimi”.
Pensionati stranieri che hanno conseguito il diritto alla pensione
Tra le persone che vivono all’estero e ricevono la pensione dall’Inps vi sono anche gli stranieri che hanno conseguito il diritto alla pensione. Thomas, Dirigente Direzione centrale pensioni Inps, sostiene che essi rappresentano il 32% dei pensionati all’estero. Spesso si tratta di rimpatri, cioè di persone che hanno fatto ritorno nel proprio paese di origine. Questo accade perché devono far fronte a una bassa pensione in quanto in Italia hanno svolto lavori a basso salario. Si trovano soprattutto nei paesi dell’Est, perché è da lì che abbiamo avuto il maggior flusso migratorio“.
Per quanto riguarda gli italiani invece, è in aumento il fenomeno dei genitori che raggiungono i figli che vivono all’estero. In questo caso – ci dice sempre Thomas – le destinazioni sono la Svizzera, che conta 400 persone ogni anno, Francia, Stati Uniti e Germania.
Le donne italiane all’estero, processo sia di femminilizzazione che di familiarizzazione
Delfina Licata, di fondazione Migrantes, afferma che sono 50.000 le italiane che sono partite nell’ultimo anno. A testimonianza del fatto che si tratta di un fenomeno in aumento. Licata stila anche l’identikit delle italiane all’estero: “le vedove, che a volte rientrano per medio-lunghi periodi prima di fare ritorno all’estero, solitamente si recano nello stesso paese in cui sono state emigrate per diversi anni oppure in nuovi paesi dove sono residenti figli e nipoti; le nonne, che raggiungo figlie, figli e nipoti; e le giovani adulte che partono da altamente qualificate o con titoli di studio medio-alti”. Vi sono perciò donne che partono per raggiungere la loro famiglia, o lo fanno con essa, e vi sono invece donne partite da sole, in cerca di una realizzazione personale.
Marco Marasà
(6 luglio 2022)
Leggi anche: