Il Dossier Statistico Immigrazione IDOS è stato presentato da Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, con queste parole: «Kant sosteneva l’esistenza di due abissi che destava a tutti meraviglia: il cielo stellato sopra di noi e la morale umana», il 27 ottobre 2022, presso il Teatro Nuovo Orione a Roma, con la collaborazione dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V e grazie all’Otto per Mille della Chiesa Valdese.
Questa 32° edizione del dossier è stata dedicata a tutti quei migranti che oggi sono “assenti” per la mancanza di mezzi, una mancata accoglienza, bloccati nei campi profughi o che non sono riusciti a sopravvivere durante il viaggio.
La sfida delle “TRE C”: Covid-19, conflitti e clima
Le dinamiche dei flussi migratori sono frutto di ciò che accade nel mondo. La pandemia, il clima e la guerra sono eventi che hanno prodotto conseguenze dirette sul fronte umanitario. Del resto, i conflitti aggravano quelle che sono le crisi ambientali provocate dai cambiamenti climatici – siccità, inondazioni, desertificazioni, inquinamento di aria, terra e acqua – che rendono inabilitabili intere aree del pianeta.
Anche come conseguenza di questi eventi nel 2022 in Italia si registrati dati di grande importanza:
– Crescita degli sbarchi nel paese di oltre 71.000 persone a fronte dei 67.000 registrati nel 2021;
– A giugno 2022 si registra un aumento dei migranti accolti nel sistema di accoglienza italiano di circa 89.897 persone rispetto al calo del 56% avvenuto tra il 2017 e il 2020;
– Aumento dei minori stranieri non accompagnati: 15.000 minori a giugno 2022, di cui oltre 5.000 ucraini. Questi ultimi diventando la nazionalità più rappresentata (34,6%).
Davanti a questi risultati Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese, ha affermato: “Credo che questi dati siano la prova che l’Europa quando vuole, sa gestire flussi imponenti di migrazioni. Vorremmo che fosse sempre così”.
Dossier Idos 2022: le mancate regolarizzazioni
Il Dossier Idos 2022 mostra un rallentamento del sistema per l’acquisizione del permesso di soggiorno:
– A marzo 2022, delle 207.452 domande di regolarizzazione presentate dai datori di lavoro nel 2020, circa i 2/5 dovevano ancora essere esaminate e solo 55.000 sono quelle concluse con il rilascio del permesso di soggiorno;
– Delle 13.000 domande presentate da immigrati, il 79% ha ottenuto il rilascio del permesso di soggiorno.
Secondo il presidente del Centro IDOS, Di Sciullo: “I dati descrivono come le procedure per la regolarizzazione in Italia abbiano ancora dei lunghi passi da fare. Ci vuole concretezza e maggiore impegno da parte del Governo italiano”.
Dossier Idos 2022: inserimento lavorativo e povertà
Come per i tempi di regolarizzazione, i dati presentati nel dossier mettono in luce i grandi passi che si devono ancora intraprendere davanti al problema dell’inserimento occupazionale dei migranti. Secondo Di Sciullo: “Nel 2022 si riflette ancora un modello di segregazione lavorativa che li canalizza verso professioni meno qualificate, meno retribuite, più precarie e con scarsa mobilità occupazionale”. Dopo il crollo dell’occupazione regolare nel 2020, i lavoratori stranieri sono aumentati del 10% sul totale degli occupati in Italia, ma a risalire sono anche i disoccupati stranieri pari al 16% (circa 379.000). Come per gli scorsi anni, anche nel 2022, le donne restano penalizzate, sono il 42% sugli occupati stranieri.
Davanti a questo quadro non sorprende la condizione critica degli immigrati. Nel 2021 su 5.600.000 persone in povertà assoluta, gli stranieri erano 3 su 10, ovvero 1.600.000, circa un terzo dei concittadini stranieri che risiedono in Italia. Tra i 2.460.000 beneficiari del reddito di cittadinanza, i migranti rappresentano solo il 12%, pari a circa 306.000 persone. La povertà che caratterizza parte della popolazione straniera favorisce forme di ghettizzazione, di esclusione sociale. Djhara Kan, scrittrice e attivista è intervenuta dicendo: “Si è immigrati perché si è poveri, dando così per scontato che la condizione dello straniero sia estremamente critica. In effetti è così”. La vita di coloro che arrivano in Italia non è per nulla facile e sono pochi i fattori che concorrono ad un potenziale miglioramento.
Questi elementi riportati dal dossier fanno riflettere sull’iniziale citazione di Kant: «due abissi destano a tutti meraviglia: il cielo stellato sopra di noi e la morale che è in noi». Ebbene, era facile per Kant riferirsi al cielo stellato sopra di lui, poiché aveva conosciuto solo quello della sua città natale dove era cresciuto e si era realizzato. Kant è stato fortunato ad aver trovato la propria pace, quella che manca a coloro che intraprendono viaggi alla ricerca di ricostruire la propria vita sotto altri cieli.
Giulia Fuselli
(1 novembre 2022)
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