Giornate degli Autori 2023: Photophobia

Il film Photophobia, dei registi slovacchi Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík, presentato tra gli eventi speciali delle Giornate degli Autori alla 80 Mostra del Cinema di Venezia, si propone di raccontare il conflitto ucraino dal soggettivo punto di vista di un bambino.

Photophobia
Photophobia: Niki vita sottoterra

Niki, 12 anni, si ritrova assieme alla propria famiglia a vivere sottoterra, al riparo dai bombardamenti, nella stazione della metropolitana di Kharkiv, condividendo questa sorte con altri 1.500 rifugiati, che nel 2022 hanno accolto all’interno del loro rifugio la coppia di registi.

Ne è nato un docufilm in cui la storia si intreccia con immagini reali, testimonianze brutali di quanto sta accadendo in superficie. La pellicola apre con le macerie di un palazzo appena bombardato, a rafforzare il contrasto tra fuori e dentro. Tra la luce del sole, simbolo di pericolo da cui ripararsi e la luce del neon della metropolitana, seppur tutt’altro che calda, comunque rappresentazione di un ambiente protetto in cui vivere, sopravvivere.

La prima inquadratura è l’unica alla luce del sole, fa luce sull’orrore della guerra che devasta la città, lasciando presto il campo alla vita sotterranea.

Photophobia: Niki non è più solo

La vita di Niki, che dimesso e apatico vaga per l’accampamento sotterraneo, guidando lo spettatore tra la desolazione dei vagoni abbandonati e il sovraffollamento delle banchine colonizzate da esistenze imprigionate. Fino all’incontro con la coetanea Vika, che restituisce al protagonista la dimensione del gioco, l’innocenza necessaria per fuggire una realtà che non dovrebbe essere propria di nessun bambino. E così assistiamo al fondersi di realtà ed immaginazione, con la volontà ed il bisogno di riparare nella spensieratezza del gioco a fare da traino, senza per questo sfociare mai in infondato buonismo.

La ricerca dell’evasione trova il culmine in uno stereoscopio, attraverso il quale i due giovani scorgono immagini di un passato di serenità, vita familiare all’aria aperta, pace. La contrapposizione col presente viene espressa tanto dalla luce quanto dalla diversa tipologia di pellicola adoperata.

Photophobia: luce sinonimo di vita

Si arriva quindi alla scena finale, in cui, dando vita ad una ring composition viene proposta la seconda inquadratura alla luce del sole dell’intero film, in contrasto con il ruolo di portatrice di distruzione del prologo, questa volta la luce diventa compagna di gioco, complice di Niki e Vika in un intreccio di ombre cinesi.

Il film ha vinto il Label Europa Cinemas come miglior film europeo nella sezione Giornate degli Autori della 80ª Mostra del Cinema di Venezia. Grazie a questo successo usufruirà del sostegno promozionale di Europa Cinemas e del supporto distributivo della rete di cinema d’essai in tutta Europa.

Rocco Ricciardelli

(8 settembre 2023)