“Oggi il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico tanto atteso sul Patto su migrazione e asilo” ha dichiarato Ursula von der Leyen presidente della Commissione europea.
Patto migrazione e asilo: soddisfazione degli organismi europei
“La migrazione è una sfida europea che richiede soluzioni europee”, ha continuato la Presidente. “Giornata storica” ha definito Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, il 20 dicembre 2023 giorno in cui i paesi che costituisco il Parlamento europeo hanno raggiunto un’intesa sulla riforma della legge europea su migranti e richiedenti asilo. “L’Europa – ha detto Metsola – adesso avrà un quadro legislativo solido e uguale in tutti gli Stati membri, che funziona e che protegge, un approccio che è umano ed equo con coloro che cercano protezione, ma fermo con coloro che non ne hanno diritto e ‘forte con coloro che sfruttano i più vulnerabili'”.
La presidenza spagnola del Consiglio nelle parole del ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska Gómez, dichiara “Oggi abbiamo compiuto un enorme passo avanti su una questione critica per il futuro dell’UE. Con l’accordo odierno ci troviamo ora in una posizione migliore per raggiungere un accordo sull’intero patto sul migrazione e asilo con il Parlamento europeo entro la fine di questo semestre”.
Si dichiarano soddisfatti i vertici europei per il raggiunto accordo tra Parlamento Europeo e Consiglio sul Patto migrazione e asilo, un lungo percorso iniziato il 4 marzo 2016, bloccato e poi ripreso nel settembre 2020 e arrivato in porto il 20 dicembre 2023.
Patto migrazione e asilo: accordo su cinque regolamenti
Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo su cinque regolamenti fondamentali del Patto in materia di migrazione e asilo, dove si stabilisce come condividere la gestione dei flussi tra gli Stati membri e cosa fare in caso di situazioni di crisi. Per l’entrata in vigore delle nuove norme serve il voto formale di Parlamento e Consiglio, ma c’è l’impegno, di entrambi gli organismi di varare la riforma delle norme prima del giugno 2024, mese nel quale avranno luogo le elezioni europee.
Le leggi del Patto migrazione e asilo sono:
Il Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione. Dove viene stabilito quale Stato membro sia responsabile di una richiesta di asilo. Permangono le norme stabilite dal regolamento di Dublino, cioè si può chiedere asilo solo al primo Paese dell’Unione europea in cui arriva. Ma sono previste deroghe per ricongiungimenti famigliari, conoscenza della lingua o aver ottenuto un titolo di studio in un altro Paese EU.Il regolamento prevede un meccanismo di “solidarietà obbligatoria” attivabile se uno o più Stati membri si trovano sotto pressione. Pressione che può essere alleviata dagli altri stati membri attraverso:
– ricollocamenti sul proprio territorio,
– pagando un contributo per finanziare mezzi e procedure di accoglienza nel Paese sotto pressione. Tali finanziamenti possono anche essere utilizzati per gestire flussi migratori in Paesi extra-europei.
Il Regolamento sulle procedure di asilo. Definisce come effettuare le richieste di asilo nell’Ue. Accanto alla procedura tradizionale è prevista una gestione “accelerata” di frontiera detta border procedure prevista per chi mente alle autorità, è un potenziale pericolo per la sicurezza, o arriva da Paesi ai cui cittadini generalmente non è concesso l’asilo, cioè quando il tasso di riconoscimento sia inferiore al 20%. La border procedure, alla quale potrà essere sottoposto un numero definito di migranti per paese, non potrà durare oltre le 12 settimane, e fino a sei mesi se si considera il potenziale rimpatrio. In questo caso i richiedenti, pur se ospitati sul territorio del paese d’arrivo, non saranno considerati giuridicamente essere all’interno del paese.
Il Regolamento sulla crisi. Contiene norme eccezionali da utilizzare solo in caso di arrivi massicci di migranti o in situazioni particolari come in occasione della pandemia del 2020. In questi casi, se la Commissione riconosce la situazione di crisi, potranno essere applicate misure restrittive. Tali misure possono comprendere l’allungamento dei tempi delle procedure di asilo. Un Paese dove sia stata attiva la situazione di crisi, otterrà solidarietà da parte degli altri Stati, prioritariamente attraverso ricollocamenti ma anche tramite finanziamenti.
Il Regolamento sullo screening. Prevede accertamenti sulle persone straniere che arrivano alle frontiere esterne dell’Unione. Comportano raccolta di informazioni su nazionalità, età, impronte digitali e immagine del volto.
Il Regolamento Eurodac. Vengono aggiornate le regole della banca dati con le diverse prove biometriche raccolte durante il processo di screening. L’intento è quello di evitare che una persona faccia più di una richiesta di asilo.
Patto migrazione e asilo: preoccupazioni della società civile
Il nuovo Patto migrazione e asilo “farà regredire di decenni la legislazione europea in materia di asilo. Il suo esito più probabile sarà un aumento della sofferenza umana, in ogni fase del viaggio intrapreso in cerca di asilo nell’Unione europea” ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International. “Il Patto causerà quasi certamente la detenzione di fatto di un maggior numero di persone alle frontiere dell’Unione europea, comprese famiglie con bambini e persone in situazioni vulnerabili. Un numero maggiore di persone sarà incanalato in procedure di frontiera con garanzie ridotte, invece di ricevere una valutazione equa e completa delle proprie richieste di asilo”, ha aggiunto Geddie e Serena Chiodo di Amnesty International Italia ha specificato “Per l’Italia, il Patto migrazione e asilo significherà mantenere sostanzialmente il tanto vituperato sistema di Dublino che, nella prassi, rende responsabili della gestione dei richiedenti asili gli stati di primo ingresso”.
Secondo Medici senza Frontiere il nuovo Patto migrazione e asilo sancisce la violenza e la violazione dei diritti umani nelle politiche della UE. Inoltre questo Nuovo patto non è una soluzione alla “crisi migratoria” in Europa, né un accordo storico. É semplicemente la continuazione e l’inasprimento delle politiche di contenimento e di deterrenza, è un ulteriore passo verso accordi bilaterali con i paesi terzi per scoraggiare i movimenti migratori ed esternalizzare le responsabilità italiane ed europee su protezione e asilo, è la conferma di un approccio sempre più securitario e controllato dei flussi migratori, è la ferma volontà di limitare l’accessoal territorio UE per i cittadini dei Paesi terzi”.
Per Gianfranco Schiavone, ICS Ufficio Rifugiati onlus e membro ASGI l’obiettivo di fondo del Patto migrazione e asilo “è portare fuori dai confini dell’Unione Europea il diritto di asilo. Lo dimostrano alcuni regolamenti come quello sullo screening e la procedura di asilo di frontiera”.
Nicoletta del Pesco
(20 dicembre 2023)
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