Centri estivi aperti a Roma per mamme, donne e bambini

I centri estivi accolgono i bambini e adolescenti che restano in città ma rimangono aperti anche i centri che sono luoghi d’incontro e di riferimento per chi ne ha bisogno, soprattutto donne, mamme e bambini non scolarizzati.  Dal 2009, fra questi, ci sono diverse realtà che fanno parte della Rete Scuolemigranti, alla quale aderiscono organismi del privato sociale che insegnano gratuitamente l’italiano ai migranti a Roma e nel Lazio, realizzano anche attività estive nei quindici municipi che sono, a loro volta, delle piccole e caotiche città.

INTERSOS e lo Spazio Sicuro per Donne in via di Torre Spaccata

Foto di Martina Martelloni
Laboratorio Intersos, foto di Martina Martelloni

INTERSOS24 è attiva nel Municipio VII dal 2018.  Accoglie donne in transito e quelle sopravvissute alle violenze. Resterà aperto fino al 9 agosto. “C’è a Child Friendly Space, uno Spazio bimbi” dice Luisa “per i bambini delle mamme che svolgono le attività nel centro”. In genere, si tratta di donne in difficoltà, non scolarizzate e in attesa di documenti. INTERSOS organizza laboratori professionalizzanti e anche corsi di prima alfabetizzazione d’italiano, il lunedì e il mercoledì dalle 10:30 alle 12:30, per donne o mamme con bimbi non scolarizzati (0-3 anni). D’estate i gruppi si assottigliano, “Di solito” racconta Luisa “non sono più di 5 donne per classe. Nel centro, c’è anche un ambulatorio medico, in funzione il lunedì e il giovedì, dalle 9:00 alle 14:00, possono accedervi tutti, senza prerequisiti. Cosa significa senza prerequisiti? “Sono persone che non vogliono accedere al servizio pubblico dove peraltro vengono dirottate se il problema non è risolvibile a livello ambulatoriale”. C’è anche un gruppo di mediatrici culturali che collabora con medici e pazienti. Una volta al mese, in presenza anche una ginecologa e una pediatra. L’ambulatorio chiuderà solo la settimana di Ferragosto.

Luisa quest’anno andrà in ferie a settembre perché, in realtà, il centro non chiude mai.

Pianoterra, l’Aula Vicina: un sostegno alla genitorialità a Tor Bella Monaca

Nel 2022 Pianoterra ETS ha inaugurato l’“Aula Vicina”, a Tor Bella Monaca. L’Aula è il punto di riferimento per molte mamme del quartiere.
Il Municipio VI è un mondo a sé, ai confini del GRA, all’uscita un cartello con la barra rossa avvisa il conducente che sta lasciando il quartiere.

Pamela, responsabile del centro, lavora con Pianoterra da molti anni. Conosce bene il territorio, “Ci sono molte mamme che crescono i figli da sole, spesso i compagni sono in carcere, i figli arrivano e riempiono un vuoto. Le donne sopravvivono con i sussidi, le straniere senza documenti non hanno nemmeno quelli; prima del Covid il 90% dell’utenza era composta da migranti extracomunitarie, ora le mamme italiane sono il 50% di quelle che frequentano il centro. Ci sono bambini con problematiche psichiche o fisiche, vengono qui per chiedere un consiglio, si fidano”. Nell’Aula, oltre a Pamela che è psicologa, lavorano le educatrici professionali, un’antropologa che si occupa della comunicazione e una psicomotricista.

Favorire la scolarizzazione

Alle 9:30 arrivano le prime mamme, entrano con i passeggini. Lo spazio è ridotto, una stanza e un piccolo ingresso dove pochi minuti prima le educatrici hanno parlato del programma della giornata. Per fortuna, l’aria condizionata rende vivibile l’ambiente, di solito negli altri centri sono in funzione solo un paio di ventilatori.  Le mamme si sorridono, si siedono in terra con i piccoli mentre un’educatrice gli spiega cosa faranno. “Vengono da noi per stare insieme ma anche per essere aiutate. “Chi ha bisogno chiede un colloquio con me”, prosegue Pamela “accade che le giovani dichiarino di essere incinta al sesto, settimo mese, vengono abusate ma non denunciano, altre non hanno coscienza del proprio corpo; le accogliamo senza giudicare, dobbiamo ottenere la loro fiducia”. L’Aula lavora sempre a pieno ritmo, “Spesso” dice Pamela “bussano alla finestra anche quando il centro è chiuso”. Il primo obiettivo dell’Aula è quello di incentivare la scolarizzazione, “Cerchiamo di convincere le donne ad iscrivere le figlie alla scuola materna”. Perciò, l’Aula ha chiesto e ottenuto al Municipio VI di aprire uno sportello per l’ascolto all’interno della scuola per l’infanzia Melissa Bassi, “Le mamme sono rassicurate dal fatto che all’interno della scuola ci siamo anche noi”.

L’Aula Vicina resta aperta fino alla fine di luglio e riprende l’attività a settembre. A luglio, lo spazio resta aperto dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 12:00. Lunedì, martedì e mercoledì anche il pomeriggio, dalle 14:00 alle 17:30. Pamela, Grazia, Chiara, Claudia e Giusy cercano di accontentare tutti: sei nuclei famigliari a turno e a ora.

Qual è la prima cosa di cui avreste bisogno? Ridono tutte insieme: “Di ferie”. Poi si fanno serie, “Spazio, abbiamo bisogno di più spazio”. Il Municipio VI cerca di collaborare ma gli spazi vanno allestiti, costano e non ci sono. Fuori dall’Aula, lo spazio sembra infinito, file e file di palazzi grigi, tutti uguali, il poco verde ai bordi dei marciapiedi è secco. C’è solo tanto asfalto. Su tutto, svetta la punta di quella che sembra sia una delle più belle chiese di Roma. “Questo è uno dei municipi più popolosi” dice Claudia, coordinatrice ed educatrice professionale che ha lavorato per dieci anni come clown al Bambino Gesù, “ma è anche il più povero e giovane”.

CEMEA del Mezzogiorno: i progetti con e per i Municipi di Roma

CEMEA coopera con vari Municipi, a partire da metà giugno apre i centri estivi e porta avanti alcuni progetti di aggregazione per adolescenti.

La Casa delle Arti e del Gioco si trova a Via Policastro 34, è gestita da Sarah Parisi. Sarah lavora con CEMEA da molto tempo, “Sono 25 anni che operiamo a Tor Pignattara e Pigneto, i rapporti col Municipio V non sono sempre facili, solo ieri abbiamo saputo che potremo chiudere un paio di settimane ad agosto”. Il centro-ludoteca è aperto tutta la settimana, dalle 8:00 alle 17:00, chiuderà dal 13 al 25 agosto. Sarah si giustifica, “Le settimane di agosto sono gratuite”. Come se le ferie non fossero un diritto di tutti.  Il Municipio contribuisce alle attività di CEMEA pagando la retta per tre ore al giorno, le altre sei ore di apertura sono a carico di CEMEA perciò, spiega Sarah, “Facciamo pagare una somma minima, 50 euro alla settimana, di meno non possiamo fare”.

Sono le 8:00 e il caldo si fa già sentire, sembra che le aule non riescano a smaltire il calore che ha iniziato a tormentare la città da inizio luglio.

CEMEA organizza anche i centri aggregativi Linkyostro e Myo Spazio, nel Municipio VIII e Chicco di Riso nel I Municipio. Chicco di Riso è aperto all’interno della scuola elementare e materna Adelaide Cairoli in Via Ottaviano. Tiziana è la responsabile dei tre progetti, “Accogliamo circa 30 bambini al giorno, abbiamo a disposizione due aule, non molto spazio ma ci organizziamo”. Chicco di Riso resterà aperto fino al 2 agosto. Le prime due settimane di luglio sono state gratuite, per le restanti settimane è prevista una retta di 80 euro la settimana.

Tiziana è molto orgogliosa dei progetti concordati col Municipio VIII: Linkyostro e Myo Spazio sono degli spazi aggregativi per adolescenti e saranno operativi tutta l’estate.  I progetti, pensati per giovani dai 12 ai 18 anni, in parte finanziati dal Municipio, prevedono l’organizzazione di vari laboratori in inverno. CEMEA ha anche aderito alla campagna di informazione e attivazione dei giovani sull’educazione alla sostenibilità promossa da Replay Network nell’ambito del progetto europeo Erasmus – e, in estate, sono previste varie uscite sul territorio, a Roma e nel Lazio. Tiziana è fiera del successo dei progetti, “Abbiamo organizzato anche visite ai musei, i ragazzi partecipano volentieri, il costo del biglietto d’ingresso viene parzialmente pagato con i soldi che arrivano dal Municipio”. Alcuni dei minori vengono inviati a CEMEA dagli assistenti sociali che operano nelle Asl. Ci sono anche ragazze? “Partecipano un po’ tutti” dice Tiziana “ragazze e ragazzi, italiane e straniere, si tratta di figli e figlie di immigrati, molti sono nati in Italia ma non hanno la cittadinanza italiana”.

CDS: i corsi d’italiano per adulti sempre aperti

Il Centro dei Diritti Sociali, a Via Giolitti, 241 resta aperto tutta l’estate, agosto compreso. I corsi di Italiano, livello A1 e A2, sono attivi tutta la settimana dalle 11 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 18:30; il martedì, mercoledì e giovedì dalle 9:00 alle 10:15 è attivo un corso per chi non è scolarizzato. Il Centro accoglie solo adulti, a partire dai 18 anni.

Non si richiede alcuna preregistrazione al corso, né obbligo di frequenza perché, spiega Augusto Venanzetti, responsabile decano del Centro, “Molti di loro lavorano, vengono quando possono, se mettiamo delle condizioni finisce che non frequentano più le classi”. All’interno del CDS è operativo anche uno sportello: dà le informazioni necessarie per il permesso di soggiorno e per muoversi sul territorio. Al Centro collaborano insegnanti e due volontari del Servizio Civile Nazionale. Solo due? “E già” dice Venanzetti, “ad oggi hanno tagliato di 200 milioni di euro di fondi per le politiche giovanili e i volontari del Servizio Civile in tutta Italia sono passati da 71.000 a 52.000”. Ventimila in meno, non sono pochi.

Livia Gorini
(23 luglio 2024)

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