Il Festival delle Culture, giunto alla sua terza edizione, si è concluso nella giornata di ieri, mercoledì 18 settembre, nel quartiere di San Lorenzo. La festa popolare, iniziata il 9 settembre, ha voluto essere un punto di incontro tra persone di differenti provenienze per celebrarne la ricchezza. La parola chiave è stata interculturalità: dieci giornate immerse nel linguaggio dell’arte tra concerti, mostre, spettacoli teatrali, balli di gruppo e molto altro. Il Festival è stato promosso e finanziato dal Municipio II di Roma:
- Assessorato alla Cultura e all’Università
- Assessorato alle Politiche Sociali
Il tutto ha avuto luogo nel Parco delle Stelle a Largo Settimio Passamonti, una scelta non casuale in quanto simbolo della rigenerazione del quartiere di San Lorenzo. I giorni del 16 e 17, invece, si sono svolti al Welcome Center del Piazzale della Stazione Tiburtina, cuore dell’attività legata all’accoglienza di una moltitudine di associazioni di volontariato operanti nel settore dell’immigrazione.
WelcomeNet: CivicoZero, una realtà multietnica di storie e di arte
WelcomeNet è una rete composta da diverse organizzazioni della società civile che si occupano di progetti di accoglienza. Si tratta di un centro che vuole garantire un percorso di integrazione ai migranti di Roma attraverso servizi di prima e seconda necessità.
Tra le associazioni che ne fanno parte spicca CivicoZero che – in occasione del Festival – ha realizzato il concerto «Zero in note», mercoledì 11 settembre al Piazzale della stazione Tiburtina. La cooperativa sociale nasce nel 2011 e da diversi anni è partner di Save the Children. Un centro diurno situato nel cuore del quartiere di San Lorenzo e che offre diverse attività di supporto educativo ai giovani, dai 12 ai 18 anni, che si trovano in condizioni di isolamento sociale o devianza. Tra queste:
- Servizi di prima accoglienza, quali fruizione di lavatrici, docce e di abiti puliti
- Servizi di consulenza sanitaria e legale
- Servizi di integrazione sociale come laboratori artistici e attività ludico-pedagogiche
L’assistenza viene realizzata da un team multidisciplinare che intercetta i ragazzi a rischio, partendo da un intervento su strada; tra loro, Dario Corallo, che si occupa del settore della comunicazione: «CivicoZero è una realtà sociale che da anni ha a cuore i minori non accompagnati che arrivano in Italia con un background migratorio difficile. Nostro compito è quello di accoglierli, cercando di garantire loro piena integrazione nella società». Tra i percorsi di accoglienza e crescita, il centro organizza concerti dove i ragazzi possono raccontare la propria arte. «Ogni anno proviamo a far esprimere i nostri giovani artisti davanti a un pubblico sempre più ampio. In occasione del Festival delle Culture, questo è stato possibile. Spesso questi i minori hanno al loro fianco persone che parlano per loro e di loro – spiega Dario -. Il Festival è stato un’occasione che ha permesso loro di esporsi in prima persona».
In vista di un aneddoto, Dario sorride e racconta così l’episodio: «La scorsa volta eravamo tutti al centro e, a un certo punto, abbiamo iniziato a sentire un boato incredibile provenire dalla sala di registrazione. Siamo andati a controllare e la scena davanti a noi era qualcosa di meraviglioso: undici ragazzi di undici di nazionalità differenti che suonavano e cantavano, cercando di trovare un equilibrio musicale. Uno intonava un canto berbero, l’altro pizzicava le corde di un basso e altri ancora suonavano insieme vari strumenti. È stato magico».
SOS Razzismo e la CIP Orkestra
Tra le associazioni coinvolte in questa terza edizione del Festival e facente parte anch’essa del progetto WelcomeNet, c’è SOS Razzismo grazie alla quale è stato possibile realizzare il concerto di CIP Orkestra, durante la serata di lunedì 16 settembre al Welcome Center. Un’orchestra nata nel 2010 da un progetto di musica d’insieme. Il loro motto? «È attraverso la musica che vogliamo parlaredi razzismi da condannare e di pace da condividere».
A spiegarne la scelta, Marialisa Bruzzaniti, una tra i musicisti dell’orchestra:«Abbiamo scelto questa frase perché rappresenta a pieno la nostra idea di fare musica e il nostro pensiero. Siamo un gruppo di undici strumentisti, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Per noi la musica è un linguaggio universale, in grado di unire e trasmettere emozioni a persone di qualsiasi nazionalità, etnia e cultura». Marialisa suona la fisarmonica da diversi anni, è il suo strumento ma non è sempre stata la sua prima scelta: «Da ragazzina suonavo il pianoforte. Mi piaceva molto, poi però l’ho abbandonato. Avevo bisogno di uno strumento non solista, in modo da poterlo portare semprecon me. Così è arrivata la fisarmonica».
La CIP Orkestra oggi è un ensemble che suona e si diverte, calcando diversi palchi di Roma. «Suonare in un’orchestra è una vera e propria educazione al confronto – chiarisce Marialisa -. È un continuo sintonizzarsi e amalgamarsi con gli altri strumentisti. Si può dire che sia un’ottima palestra di vita».
Il repertorio musicale, presentato al Festival e diretto dal maestro Antonio Pappadà, è stato ricco e diversificato, spaziando da musiche balcaniche a melodie arabe sino a brani d’autore.
Nada El Khattab