VOC e Fiera_Mente! La mini-fiera dell’inclusione scolastica

Il banchetto di VOC
Il 27 settembre il progetto VOC, Volontari nelle Comunità, avviato nel 2022 da UNHCR e INTERSOS, ha organizzato Fiera_mente, la fiera dell’inclusione scolastica e servizi del doposcuola.  INTERSOS24 ospita i banchetti di Fiera_Mente nell’area giochi, in Via di Torre Spaccata 157 a Roma. VOC è un progetto attivo a Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Come si legge nel programma, “mira a rafforzare il coinvolgimento delle comunità dei rifugiati e richiedenti asilo tramite l’azione diretta” delle associazioni no profit e dei volontari che ne fanno parte per facilitare la consultazione e la comunicazione fra e delle comunità stesse.

Varie associazioni ed enti romani che dedicano la loro attività all’inclusione scolastica e all’insegnamento dell’italiano si sono ritrovate per incontrarsi e dare informazioni all’utenza, in maggioranza mamme e bambini, sui servizi offerti partendo proprio da quelli offerti da INTERSOS24.

Favorire l’inclusione delle donne e dei bambini

INTERSOS24 si occupa principalmente di facilitare l’inclusione delle giovani donne straniere. Sono i laboratori SAFE SPACE per donne e ragazze, gestiti da Valeria e Luisa. I laboratori spaziano da quelli professionalizzanti, acconciatura, sartoria, manicure, a quello di Fitness e ai laboratori di lingua offerti alle mamme con bambini e servizio di nido nell’orario in cui le mamme sono a lezione. Presso INTERSOS si trova un ambulatorio per le visite pediatriche e specialistiche, ci sono intermediatori culturali che facilitano la comunicazione. E ci sono gli sportelli: lo sportello lavoro, lo sportello sociale e lo Spazio Psicologico. Quest’anno è previsto l’avvio di un nuovo progetto che mira a formare piccoli gruppi per facilitare l’interazione e il confronto fra le donne migranti partecipanti perché, come dice Giovanna, la psicologa del gruppo, il cervello ha gli stessi meccanismi, a tutte le latitudini e non conosce razze e religioni. Intersos è gestito da un team di giovani preparati che lavorano con passione, Luisa, Giovanna, Valeria, Giada, Vanessa, Omar, Giulio.

L’istruzione è un diritto che deve essere garantito a tutti

L’istruzione è obbligatoria dai 6 ai 15 anni, come ricorda la professoressa Anna Nota, una delle dirigenti di Scuolemigranti  è un diritto sancito dall’art.34 della Costituzione Italiana – la scuola italiana è aperta a tutti – e ribadito dall’art. 14 della Carta dei diritti fondamentali della UE – ogni persona ha diritto all’ istruzione. Eppure, spiega la prof.ssa Nota, non di rado l’ iscrizione dei minori stranieri alle scuole dell’obbligo viene rifiutata  in barba all’art.45 del DPR 394/99 che recita: I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno. Scuolemigranti ha avviato il progetto DISCOL, un servizio per gli studenti stranieri ai quali è stata rifiutata l’iscrizione alla scuola dell’obbligo. Le informazioni,  tradotte in varie lingue, viene distribuito ai gruppetti di donne che si aggirano fra i banchetti.  Dai dati forniti da Scuolemigranti risulta che, dal 2021 al 2024, il gruppo DISCOL ha gestito 430 richieste di aiuto di inserimento scolastico di alunni stranieri e registrato 344 rifiuti di inserimento da parte delle scuole dell’obbligo.

Si inventano nuove patologie, spiega la prof.ssa Nota, per emarginare i nuovi arrivati. Una delle ultime è la BES, bisogni educativi speciali, in sostanza bambini stranieri che hanno difficoltà con la lingua italiana. Di solito, però, i rifiuti sono giustificati dal sovraffollamento delle classe ma a ben guardare, se è vero che l’aumento dei bambini stranieri nelle classi è sì aumentata dal 2021 del 4%, il dato è inficiato dalla diminuzione del numero degli studenti italiani, circa 145.000 unità. Le classi numerose è il primo motivo addotto dai dirigenti scolastici per rifiutare l’inserimento dei minori stranieri nelle scuole.

Il banchetto del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, dai 16 ai 60 anni

Il banchetto del Cpia2 Italo Calvino accoglie i MSNA (Minori stranieri non accompagnati) e gli adulti dai 16 ai 60 anni. Il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti Italo Calvino ha sede a Roma, in Via Vitaliano Ponti e Viale Palmiro Togliatti.  Al Centro si rivolgono le altre associazioni quando hanno ragazzi che non possono più essere inseriti nella scuola dell’obbligo perché hanno compiuto 16 anni.  Il prof Salvatore La Cavera spiega che il Cpia accoglie gli stranieri adulti dai 16 ai 60 anni, che non possono accedere alla scuola dell’obbligo. Per loro, sono previsti percorsi abbreviati per ottenere la licenza media e bienni di scuola superiore per istituti tecnici e professionali. Per chi non parla italiano sono previsto corsi di alfabetizzazione di 200 ore.

Il banchetto di Piuculture, l’associazione che opera all’interno delle scuole

Una volta ammessi nella scuola dell’obbligo, i ragazzi stranieri devono affrontare lo scoglio della lingua italiana, di questo si occupa Piuculture, associazione di volontariato attiva nel Municipio II, nel 2008 aderisce alla Rete Scuolemigranti, la sede a Roma centro, in Via Aniene 26, è condivisa con INTERSOS24. L’attività principale si svolge principalmente all’interno delle scuole primaria e secondaria. Elena che si occupa insieme a Amalia Ghisani della gestione delle volontarie che operano nelle scuole del municipio condivide la positività dell’esperimento.  I bambini e i ragazzi escono dall’aula per alcune ore, durante la settimana, ed hanno uno spazio tutto per loro dove apprendere l’italiano e parlare di loro.

Il doposcuola e l’aiuto compiti

Né manca chi ha organizzato i corsi di aiuto compiti, per le scuole medie ed elementari come la Scuola Popolare di Centocelle Federica Stiffi.  “Federica”, spiega il prof. Sandro Alquati “era una mia studentessa, speciale e brillante, venuta a mancare troppo presto, che ho voluto onorare dando il suo nome alla Scuola di cui mi occupo insieme ad altri colleghi”. L’obiettivo è aiutare tutti a raggiungere gli stessi obiettivi che Federica aveva raggiunto. Il prof Alquati è consapevole che il problema non riguarda solo i ragazzi stranieri ma manca lo spazio per accogliere anche giovani italiani.

Livia Gorini
(30/settembre/2024)

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