Diritto e cittadinanza: l’incontro con Save The Children

L’incontro «Diritto e diritti dicittadinanza: quale spazio per i bambini e le bambine?», promosso da Save the Children e tenutosi al Palazzo Santa Chiara di Roma, si è svolto mercoledì 2 ottobre. L’iniziativa è stata incentrata sul tema della riforma della legge sulla cittadinanza e ha voluto essere un momento di confronto tra il mondo della politica e l’attivismo dei ragazzi di seconda generazione: al centro del dibattito, le prerogative e i bisogni dei nuovi italiani.

L’attivismo politico-culturale di Daniela Ionita

Tra le voci presenti alla conferenza, Daniela Ionita giovane attivista e portavoce del movimento Italiani Senza Cittadinanza: «Oggi più che mai, è fondamentale parlare di cittadinanza e di nuove generazioni. Bisogna ribadire che i bambini che nascono e crescono in Italia, con un background migratorio, sono italiani a tutti gli effetti. Anzi, di più, il loro è un valore aggiunto, è un’identità plurima che arricchisce».
Daniela nasce in Romania e vive lì la sua infanzia fino ai sette anni. Poi, insieme a mamma e papà, si trasferisce in Italia. La sua passione per la politica e la sua determinazione la portano ad essere un’operatrice umanitaria per la tutela dei migranti, con un focus sui diritti umani degli apolidi, dei profughi e delle minoranze etniche. Oggi la giovane è presidente dell’associazione Italiani Senza Cittadinanza, di cui fa parte dal 2020, impegnandosi nella promozione dei diritti dei figli di immigrati nati o cresciuti in Italia. In particolare, in questi ultimi anni dove i numeri dei nuovi italiani stanno crescendo, il lavoro di Daniela e della sua équipe si è reso ancora più necessario.

La ricerca statistica di Save The Children

I dati parlano chiaro, nelle scuole italiane quasi un milione di studenti non ha la cittadinanza italiana.Tra loro, il 65,4% è nato in Italia.
Secondo l’indagine nazionale «Domani (Im)possibili» sulle aspirazioni e le prospettive future dei giovani 15enni e 16enni in Italia, si è constatato che il 58,7% dei ragazzi di seconda generazione vuole un futuro fuori dall’Italia contro un 34,9% di adolescenti di origine italiana. Per quanto riguarda i migranti di prima generazione, invece, il dato sfiora il 42%. Lo studio, condotto a maggio 2024 da Save The Children, ha mostrato un quadro futuro preoccupante, se pensiamo che il nostro paese già soffre di una grave crisi demografica.
«Senza la cittadinanza, la maggior parte di questi ragazzi si sente esclusa e poco valorizzata – continua Daniela -. È inevitabile che poi molti decidano di non rimanere quì. In questo senso, l’Italia deve fare ancora grandi passi per riconoscere il contributo che le persone con background migratorio offrono».
Lo studio ha rilevato anche chela mancanza della cittadinanza ha degli effetti negativi nel quotidiano: come l’esclusione dalle gite scolastiche o dai soggiorni educativi all’estero, dagli scambi culturali e dalle competizioni sportive.

Percezioni e prospettive future

«Da un punto di vista sociale la percezione sta sicuramente cambiando – dice Daniela -. Lo vediamo dal fatto che numerose realtà di carattere sociale si stanno attivando in questa direzione. Tuttavia, se consideriamo il lato legislativo, non si può dire lo stesso. Servono più risposte da parte dello Stato e serve avere una visione più lucida della situazione delle seconde generazioni. Se si è nati e cresciuti in Italia, stranieri non lo si è».
Oltre alla giovane attivista, diverse le voci importanti che hanno discusso sul tema, tra questi la deputata del Partito Democratico Ouidad Bakkali, la quale ha ribadito gli aspetti burocratici negativi, come i costi eccessivi che limitano a nuclei familiari fragili di richiedere la cittadinanza. «In Italia, avere la cittadinanza costa, e non poco. Non solo bisogna aspettare tempi di attesa troppo prolungati, ma anche pagare cifre esorbitanti. Basti pensare che per una sola pratica, ci vogliono 250 euro. È importante, dunque, chiedere che questa somma venga ponderata perché rappresenta un limite, quantomeno per le famiglie che hanno difficoltà economiche».
Intervenuto anche Paolo Emilio Russo, deputato della Repubblica Italiana il quale ha sottolineato che Forza Italia, il suo partito, proporrà alcuni punti per migliorare la riforma, tra questi: restringimento della concessione della cittadinanza per lo ius sanguinis e accorciamento di tempi di attesa dal momento in cui lo Stato riceve la richiesta di cittadinanza da parte del cittadino straniero.
Tra le tematiche affrontate non mancano riflessioni positive che riguardano come le nuove generazioni vivono queste differenze etnico-culturali. A parlarne, Andrea Iacomini, portavoce di UNICEF Italia: «Ormai i nuovi italiani vivono una realtà sociale che è molto più avanti rispetto a quella degli adulti e, in particolare, del mondo politico. Questi ragazzi sono talmente integrati che non è più necessario scindere tra seconde generazioni e cittadini autoctoni. E questo è positivo».
Presenti all’evento anche altri personaggi del mondo sociale e politico dai sindaci Sara Funero di Firenze e Stefano Lo Russo di Torino a Basma Aissa, IDEM Network, al senatore Graziano Del Rio, a Cristina Molfetta di Fondazione Migrantes e molti altri ancora.