“Les Fantomes” di Jonathan Millet è il film del concorso che vince il premio “Amore e Psiche” alla XXX edizione del Medfilm Festival. La premiazione delle diverse sezioni è avvenuta la sera del 13 novembre nella sala del cinema Moderno. Il film di Millet si ispira ad una storia vera, quella di Hamid, profugo siriano, interpretato da un ottimo Adam Bessa, che raggiunge l’Europa per trovare e uccidere l’uomo che ha torturato e ucciso la sua famiglia. Il regista mette in risalto il confine fra “giustizia e vendetta “ma anche della perversa relazione che si instaura tra “vittima e carnefice”. Hamid deciderà alla fine di non uccidere il suo torturatore e di dare corso e fiducia alla giustizia.
Premio come migliore espressione artistica va all’attrice Nisrin Erradi, eccellente e commovente protagonista del film marocchino “Everybody loves Touda”. L’attrice, descritta dalla giuria come “straordinaria, vibrante, sognatrice” ha dato vita alla Sheikha Touda, protagonista principale del film di Nabil Ayouch, una donna “che ingaggia una salvifica sfida alla povertà e all’emarginazione” in cui è stata costretta in quando donna.
Un premio speciale è stato consegnato anche al film “Who do I belong to” della tunisina Meryan Joobeur. Un film commovente che fa riflettere sul conflitto di una donna divisa tra l’amore per un figlio, presunto terrorista, e la verità.
Una menzione speciale della Giuria ufficiale va al film No other Land
Il premio della Giuria di Piuculture
Al premio assegnato dalla Giuria ufficiale del Festival si è affiancato, come è ormai consuetudine, quello della giuria di Piuculture. I giurati, Setareh Alidoost, Hussein Al Lami, Nicol Caho Stefan, Feride Dizdar, Fatouh Sokhna, hanno scelto come miglior lungometraggio della rassegna al film “No Other Land” di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, “per il forte impatto emotivo che suscita negli spettatori”, che diventano “partecipi di una quotidianità segnata dalla resistenza degli abitanti della della regione di Masafer Yatta” ma anche dei soprusi subiti nel corso di decenni. La cinepresa di Basel Adra e del co-regista israeliano Yuval Abraham, diventa “un’arma pacifica” che testimonia la “pazienza, sabr, con cui la comunità palestinese resiste ai tentativi di espropriazione del territorio da parte dell’esercito e dei coloni israeliani”. Il film, inoltre, è anche un riconoscimento del lavoro corale del team, composto dai registi, dalla direttrice della fotografia Rache Szor, israeliana, e dal fotografo palestinese Hamdan Ballal, testimoni del fatto che una coabitazione pacifica fra i due popoli è possibile.
La giuria di Piuculture ha voluto anche dare una menzione speciale al film “Salve Maria” di Mar Coll, “per la peculiarità del tema trattato, la maternità e il lato oscuro che agita la giovane madre”.
Le altre Giurie: Amnesty International, La giuria Valentina Pedicini e le Giurie Universitarie
“No other Land” non è stato premiato solo dalla Giuria di Piuculture, menzione speciale della Giuria Ufficiale ma anche delle Giurie Universitarie, che hanno scelto come miglior film “Salve Maria”, ma anche della Giuria di Amnesty International per la denuncia di quanto sta accadendo in Medio Oriente, e della Giuria Valentina Pedicini.
Il Medfilm festival, il cinema fonte di conoscenza
Riachiamando le parole dell’ambasciatore tunisino, Mourad Bourehla, che ha ritirato il premio per “Who do I belong to“, il festival è importante perché rappresenta “un dialogo mai interrotto fra le culture del Mediterraneo”. Il Medfilm festival, ricorda Ginella Vocca, fondatrice e direttrice artistica del Medfilm Festival, “ha uno sguardo verso il futuro, i film testimoniano, fotogramma dopo fotogramma, le guerre, il cambiamento climatico, tutto ciò che avviene nel Mondo e nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Infine, un omaggio al cinema, “quello che facciamo è importante, fare cinema ha senso perché rende più sensato questo Mondo, è fonte di conoscenza dell’altro e di speranza per il futuro”.
Livia Gorini
(14 Novembre 2024)
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