I ragazzi protagonisti del progetto Y-ACT sono stati ricevuti, lo scorso 6 febbraio, dal Parlamento Europeo di Bruxelles in occasione della Giornata Internazionale di Tolleranza Zero alle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF). Hanno raccontato il loro percorso come attivisti a Roma, Milano, Torino e Padova e presentato il Manifesto in dieci punti, redatto per promuovere la lotta alle MGF all’interno della società.
Un pomeriggio di condivisione dei risultati e di elaborazione di obiettivi futuri, “che abbiamo chiamato Speack Up per alzare la voce e rompere il silenzio intorno alle MGF” ha ricordato Paola Crestani, Presidente di Amref Health Africa Italia, “perché ogni parola non detta contribuisce alla loro diffusione”.
Si conclude dunque il progetto di Amref ma prosegue un cammino, perché se le azioni di sensibilizzazione sul territorio sono state 300 e oltre 1500 persone sono state raggiunte, la lotta alle MGF riguarda la salvaguardia dei diritti civili e richiede l’intervento di tutta la comunità, civile religiosa e politica, per essere definitivamente sradicata.
Il ruolo dell’Università Bicocca
Il progetto Y-ACT si è avvalso della collaborazione dell’Università Bicocca di Milano, che ha una lunga esperienza di ricerca in tema di salute sessuale e riproduttiva e si occupa di MGF dal 2005.
All’interno di Y-ACT, il Dipartimento di Demografia ha avuto il compito di valutare in itinere tutte le fasi del progetto fino alla sua valutazione finale, con un occhio particolare rivolto alla qualità degli interventi, ha sottolineato la Professoressa Patrizia Farina. “Oltre ad essere stati raggiunti tutti gli obiettivi, in questi due anni abbiamo rilevato come sia cresciuto il valore stesso del gruppo di lavoro. Non solo è stata convalidata la contrarietà alla pratica, che all’inizio del progetto non era universalmente scontata, ma anche la ferma motivazione a proseguire, da parte degli attivisti, espressa nella soddisfazione per il proprio operato”.
Prevenzione uguale risparmio
Poiché la lotta alle MGF non è una battaglia conclusa ma necessita di vigilanza e prevenzione, questo riporta l’attenzione all’importanza di avere i fondi necessari per proseguire le campagne di sensibilizzazione e gli interventi.
Come ha ricordato Marianne Nguena Kana, direttrice ad interim di End FGM European Network, “la prevenzione è fondamentale perché è stato dimostrato che investendo un euro se ne guadagnerebbero quattro in termini di servizi sanitari, lo abbiamo visto nel Regno Unito ma anche in Francia”. È inoltre comprovato l’impatto economico che le MGF hanno sulla società anche in ambito lavorativo, influenzando il proseguimento degli studi delle bambine ed inibendo il pieno sviluppo delle loro potenzialità. È perciò necessario implemere progetti tagliati su misura sulle comunità, che permettono investimenti più sostenibili e concreti e dove il coinvolgimento dei giovani come soggetti attivi diventi imprescindibile, come lo è stato per Y-ACT.
Portare in Europa l’esperienza africana
Y-ACT ha portato in Italia l’esperienza maturata in Africa in tanti anni di progetti di sensibilizzazione ed intervento contro le MGF, dove le pratiche virtuose e gli approcci di comprovata efficacia sono stati applicati sul nostro territorio, un cambio di paradigma rispetto alla “classica” cooperazione. Amref ha applicato proprio questa formula, per pianificare la lotta alle MGF in Italia, con un intervento che agisse sulle comunità dall’interno, dove fondamentali sono stati l’ascolto ed il dialogo intergenerazionale, per comprendere e trovare risposte che fossero condivise e non imposte. Questo approccio al lavoro inteso come attività condivisa, a cui tutti possono e devono partecipare, deve essere esteso agli stessi finanziatori che contribuiscono con fondi e risorse, perché siano considerati partners piuttosto che donors, se l’obiettivo è di sviluppare una vera sinergia di intervento.
2030 come deadline
“Nel dicembre 2012, quando le UN hanno adottato un testo contro le MGF e finalmente è iniziata la lotta contro queste pratiche” ricorda Khady Koita, co-fondatrice di Euronet FGM, “ci sono stati enormi progressi nel riconoscimento delle MGF e questo ci deve riempire di orgoglio. Tuttavia constatare come continuino ad essere praticate ci deve motivare a non arrenderci”, e continuare le campagne di sensibilizzazione, le petizioni, il supporto alle donne e l’attivismo di tutte le generazioni e dei giovani in particolare, gli adulti di domani, che comunicano anche attraverso i social e i nuovi media, il cui potenziale non deve essere sottovalutato. Se le MGF devono essere eradicate entro il 2030, come la comunità internazionale si è impegnata a fare, i Governi devono avere un ruolo fondamentale. “È necessario fare pressione perché vengano scritte e applicate leggi in tutti i Paesi del mondo per rendere illegali queste pratiche, perché le leggi siano una forma di prevenzione e non solo di repressione”.
Natascia Accatino
(11 febbraio 2025)
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