Riunire a raccordo tutte le associazioni dominicane al fine di migliorare la vita dei dominicani in Italia, questo è l’obiettivo del Foro de la Diáspora Dominicana en Italia tenutosi il 6,7 e 8 maggio all’Hotel Centro Congressi in via Shakspeare 29.
L’evento è stato organizzato dall’organo governativo INDEX (Istituto di dominicani e domenicane all’estero) e dalla CONFDOMINICANA, la confederazione delle associazioni dominicane in Italia. La confederazione ha in seno 14 associazioni, le quali si occupano di diverse questioni. Vi sono associazioni dominicane specializzate nella migrazione, altre in ambito legale, altre in quello umanitario. Vi sono poi associazioni che si occupano di aiutare i dominicani a livello locale, c’è chi è ubicato in Sardegna ad esempio.
Invece dell’Index vi sono solamente cinque associazioni registrate, mentre in Italia vi sono 40 associazioni domenicane.
L’Italia è la terza destinazione scelta dai dominicani, dopo Stati Uniti, all’incirca 2 milioni di dominicani e Spagna, circa 900 mila. Si contano all’incirca 30 mila dominicani regolari in Italia.
La comunità è formata in prevalenza da donne, 18.491, gli uomini sono 11.764; a Roma le donne sono 972, oltre il 60% in linea con la media nazionale, gli uomini 576. Come per quasi tutte le altre realtà, con la pandemia da Covid 19 anche la migrazione dei dominicani verso l’Italia si è arrestata.
Mirta Racelis Mella, presidentessa dell’associazione CONFDOMINICANA
Mirta Racelis Mella la presidentessa della CONFDOMINICANA, una giovane donna, alta e con uno sguardo sicuro, spiega che lo scopo principale del Forum è quello di mettere in comunicazione le istituzioni dominicane e quelle italiane.
“Cerchiamo di colmare i bisogni dei dominicani. Perciò cerchiamo di disporre di documenti anagrafici, servizi di accesso nel proprio paese ma anche qui in Italia. Soprattutto c’è, fra i dominicani che sono in Italia, molta confusione, disorientamento. Molti non sanno a chi rivolgersi per accedere ai servizi. Per questa ragione c’è la necessità di stimolare le comunità a parlare tra loro” spiega Racelis Mella.
Le varie associazioni all’Hotel Centro Congressi
Nella sala dell’Hotel Centro Congressi le varie associazioni, coordinate dall’associazione CONFDOMINICANA, si sono avvicendate al microfono per raccontare il proprio lavoro.
Gli AMICI DELLA REPUBBLICA DOMINICANA lavorano con coloro che hanno problematiche sociali. Inoltre, i loro sforzi vertono sulla famiglia, più nello specifico sulle donne vittime di violenza. Questo è stato, in sintesi, l’intervento della presidentessa Nury Vicori.
La ROSA ROCA invece opera in Sardegna e nasce nel 2022 e aiuta le persone emarginate, in particolare i domenicani. Inoltre l’associazione promuove la mobilità delle persone, ad esempio attraverso la conoscenza del programma Erasmus plus. La ROSA ROCA ha anche gestito un progetto che si è occupato delle vittime della tratta degli esseri umani, nel quale hanno partecipato vari paesi europei.
Per conto dell’associazione GLOBAL INTEGRATION L.I.S, servizio di immigrazione e naturalizzazione a Roma, si concentra sui vari servizi a cui i dominicani avrebbero diritto ma di cui non sono a conoscenza. Come il diritto allo studio ad esempio, “molti dominicani vengono in Italia e non terminano il liceo perché devono provvedere a loro stessi e alla famiglia. Naturalmente non vanno neanche all’università. In molti casi lo fanno perché ignorano l’esistenza di borse di studio che permetterebbero loro di studiare e ricevere un compenso adeguato per le loro necessità.
Dispersione scolastica
Luis Osvaldo, presidente dell’associazione deportiva e culturale domex, fa una panoramica sui dominicani che vivono in Italia. “C’è un serio problema di disperisone scolastica. Tanti ragazzi, tra i 12 e 18 anni, lasciano precocemente la scuola, senza aver ottenuto un diploma. La maggioranza dei migranti dominicani è composta da donne, si tratta prevalentemente di donne single con tre/quattro figli. Sono occupate prevalentemente nei lavori di cura, come quello domestico. Con quello che guadagnano non riescono a pagare un’attività sportiva per i loro figli, che solitamente ha un costo molto alto. Purtroppo questi bambini ripiegano su altri tipi di divertimenti, che nulla hanno a che fare con lo sport. Tanti iniziano a fare uso di droga e cominciano a spacciare”. Osvaldo sostiene che “la dispersione scolastica dei giovani dominicani è praticamente del 100 per cento”. Degli universitari iscritti nelle facoltà italiane, meno dell’uno per cento è dominicano, é una situazione molto preoccupante. “La mia proposta è quella di convenzionare i centri sportivi, in modo che possano offrire ai giovani dominicani un servizio, se non gratuito, almeno accessibile per le madri. Penso che i ricavi dei consolati siano sufficienti per riuscire a sovvenzionare i centri sportivi. Il problema è che sembra mancare la volontà”.
Le varie associazioni che compongono la CONFDOMINICANA cercano di arrivare dove non arriva l’INDEX. “L’INDEX non ha un ufficio, si dovrebbe preoccupare dei dominicani che stanno in Italia. Il problema è che non lo fa. Solo se vai per richiedere il passaporto, che devi pagare, allora ti aprono le porte, se vai a cercare un’informazione esci più confuso di quando sei entrato. Inoltre, i servizi consolari hanno costi esagerati” conclude Osvaldo.
Prospicente alla sala dove erano riunite le associazioni c’è la Junta Central Electoral, l’ufficio che provvede ai documenti, come la carta di identità, certifica lo stato di nascita per i dominicani. Lì si avvicendano vari dominicani per approfittare dell’occasione. Una ragazza sui 30 anni, con una bambina al suo fianco, accompagna la madre, per rifarsi fare la carta d’identità, sono di Terni. “A Roma non vi è un ufficio per questo tipo di servizio, è un problema gravissimo. Sono quindici anni che cerchiamo di portare l’ufficio qua. Ancora non ci siamo riusciti” commenta Osvaldo a riguardo.
Alla luce di questi tre giorni, dal Foro de la Diáspora Dominicana en Italia è emerso che tra i maggiori problemi dei dominicani c’è la mancata informazione, sono privi della conoscenza necessaria per accedere ai servizi ai quali avrebbero diritto. Vi è poi, come accennato, il problema della dispersione scolastica, delle madri sole che non riescono, con quello che guadagnano coi lavori di cura, ha mantenere i propri figli. E, infine, la poca coesione fra le varie associazioni dominicane e la poca efficacia dell’istituto dei dominicani e dominicane all’estero, l’INDEX.
Marco Marasà
9/05/2022
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