Il programma della 80.Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2023, presentato il 25 luglio dal direttore Alberto Barbera, vede in Concorso prevalentemente film europei e americani se si esclude Il male non esiste, il nuovo film del regista giapponese Hamaguchi sull’ impatto ambientale dello sviluppo della cementificazione nelle aree rurali. Hamaguchi, già premio Oscar per il miglior film straniero con Drive my car, è in compagnia del cileno Pablo Larrain con El Conde dove un Pinochet redivivo, nei panni di un vampiro, succhia il sangue del popolo cileno. Si potrebbe includere, nel gruppo no UE, no USA, anche Memory del regista messicano Michel Franco con Jessica Chastain e Peter Sarsgaard, ma in realtà è una produzione americana
Mostra del Cinema di Venezia 2023: italiani in Concorso
Film italiano per l’apertura dell’80.Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia: Comandante di Edoardo De Angelis interpretato da Pierfrancesco Favino. Il film verrà proiettato il 30 agosto al posto di Challengers, di Luca Guadagnino, bloccato dallo sciopero di sceneggiatori e attori di Hollywood sostenuto da Zendaya, protagonista del film di Guadagnino, che non garantiva di partecipare alla promozione. Il comandante in questione, dopo aver affondato durante la II guerra mondiale la nave nemica, da vero uomo di mare, ne salvò l’equipaggio. Un tema attuale analogamente a quello affrontato da Matteo Garrone, un altro dei sei registi italiani in concorso, in Io Capitano, che racconta il difficile viaggio di due giovani africani dal Senegal all’Europa. Mentre le traversie dei gitani perseguitati, da nazisti e svizzeri, sono narrate Giorgio Diritti in Lubo.
Gli altri tre italiani in Concorso sono: Finalmente l’alba di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher e Willem Dafoe, Enea opera seconda di Piero Castellitto con un cast di attori di famiglia e infine Adagio di Stefano Sollima ancora con Pierfrancesco Favino, in buona compagnia tra Toni Servillo e Valerio Mastrandrea, a chiusura di un ciclo di pellicole di genere sulla malavita a Roma realizzato da Sollima.
Tenuto conto delle diverse sezioni della Mostra sono 54 i paesi coinvolti, 82 i film: 23 in concorso, 13 fuori concorso, ai quali si aggiungono 18 lungometraggi in Orizzonti e 9 in Orizzonti extra. Bisogna poi aggiungere i 9 film della 20 edizione delle Giornate degli autori e le 10 opere della 38 Settimana Internazionale della Critica, in totale 82 pellicole da inseguire in 11 giorni di proiezioni e non vanno dimenticati i 14 cortometraggi presenti al Lido.
Mostra del Cinema di Venezia 2023: migranti e discriminazioni
In Concorso raccontano i migranti anche la regista polacca Agniesska Holland che in The Green Border filma le traversie di chi cerca di attraversare le frontiere e in particolare i respingimenti al confine tra Polonia e Biellorussia. E Ava Du Vernay che narra di razzismo in Origin, altro film in Concorso, partendo dall’inchiesta realizzata e raccontata in Al calore di soli lontani da Isabel Wilkerson.
Anche nella sezione Orizzonti si racconta di “diversi”, lo fa il regista Goran Stolevski, della Macedonia del Nord, che in Domakinstvo za pocetnici(Housekeeping for Beginners), narra le difficoltà e cosa significhi essere gay e zingaro nel suo paese. Ma anche il regista turco Nehir Tuna in Yurt (Dormitory) che racconta di integralismo religioso, omosessualità, tensioni politiche in un collegio islamico per adolescenti di famiglie borghesi nella Turchia degli anni ’90.
Mostra del Cinema di Venezia 2023: guerra
Limitata quest’anno la partecipazione dell’Ucraina a uno dei due film portati a termine malgrado la guerra: Forever forever di Anna Buryachkova girato a Kiev prima del conflitto e ambientato alla fine degli anni ’90. Mentre porta in Afghanistan, un paese troppo velocemente dimenticato, il regista di origine egiziana Ibrahim Nashaat. In Hollywoodgate, produzione tedesca, il regista filma, dopo la partenza degli USA dall’Afghanistan, le vicende del paese asiatico al seguito del nuovo comandante talebano. Robert Lorenz, già collaboratore di Clint Eastwood, In the Land of Saints and Sinners racconta la guerra civile irlandese con Liam Neeson, Kerry Condon e Jack Gleeson. Mentre delle conseguenze della guerra sugli esseri umani narra Shinya Tsukamoto in Hokage (Shadow of Fire), protagonisti un soldato traumatizzato e un bambino.
Fuori Concorso verrà presentato Frente a Guernica che Yervant Gianikian ha voluto firmare con la moglie Angela Ricci Lucchi che non c’è più, una riflessione sulle grandi guerre del XX secolo e le ideologie che sottendono.
E forse è anche una guerra o quanto meno una battaglia quella combattuta dai giovani protagonisti di Una sterminata domenica opera prima di Alain Parroni, storia di ribellione nella periferia romana, “il mio coming of age” come lo definisce lo stesso Parroni.
Mostra del Cinema di Venezia 2023: grandi ottuagenari e non solo
Fuori Concorso L’ordine del tempo, di Liliana Cavani, che anticipa le possibili conseguenze che in tempi attuali pandemia, natura che si ribella e guerra in Europa potrebbero portare e pone la domanda “e se scoprissimo che il mondo può finire nel giro di pochi giorni?”. Liliana Cavani sarà al Lido dove ritirerà il Leone d’oro alla carriera. A farle compagnia Fuori Concorso colleghi di lungo corso come Woody Allen con Coup de chance che, come si intuisce anche dal titolo, è girato in francese; Roman Polanski che riunisce per The Palace un bel gruppo di attori noti da Fanny Ardant a Mickey Rourke, da John Cleese a Luca Barbareschi che è anche regista di The Penitent da un testo di David Mamet. C’è poi William Friedkin che, in sedia a rotelle, ha diretto un’ennesima versione di The Caine Mutiny Court Martial. Fra i nomi attesi Fuori Concorso il poco più che cinquantenne Wes Anderson con The Wonderful Story of Henry Sugar dal racconto di Roald Dahl e Micaela Ramazzotti con Felicità, la sua opera prima dietro la macchina da presa.
Nicoletta del Pesco
(29 luglio 2023)
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