Roma apre il tour di Nicolò Govoni per «Un mondo possibile»

Si è tenuta venerdì 15 novembre la presentazione del libro «Un mondo possibile» di Nicolò Govoni. Roma è stata la città che ha aperto il book tour dell’ultima opera del giovane cremonese. L’incontro, che ha visto la partecipazione di circa trecento persone, si è tenuto al Teatro Manzoni di via Monte Zebio.

Il libro

«Questo è un manuale per cambiare concretamente il mondo. È per rivoluzionari». È con questa frase che il libro, nella prefazione, descrive la sua piena essenza: una guida pratica per migliorare la società. Dieci idee per chi è stanco di ciò che non va e vuole fare la sua parte. Tutto è possibile per chi ha tenacia e coraggio. Ma la partenza è dentro ciascuno di noi.
Un testo che nasce grazie agli incontri con i lettori e all’esigenza di avere soluzioni per attuare un cambiamento concreto: «L’idea del libro è nata dal basso – spiega Nicolò Govoni -. Mi sono reso conto che c’era un bisogno urgente di sapere come fare le cose. Quando parlavo con i lettori, notavo che c’era sempre più necessità di concretezza. In questo senso, il manuale vuole essere un mezzo per rispondere a questa richiesta. Senza imporre una soluzione, ma offrendo una possibile via». Alle quattro domande, presenti dietro al testo – da dove hai iniziato? Da dove posso cominciareio? Il mondo si può veramente cambiare? E Come? – dieci sono le risposte raccontate e che vogliono essere uno stimolo per ogni persona per applicarli nel quotidiano: non avere paura, Chiediti il perché, Impara e diffondi, Scopri il tuo scopo, Realizza i tuoi sogni, Entra in azione, Resisti, Sfida lo status quo, Cambia il sistema, Ama.
Un’opera che non è solo guida pratica ma anche racconto attraverso fotografie. Le immagini – che ritraggono le storie di diversi bambini – rappresentano un viaggio nel mondo e al contempo un potente strumento per incentivarci a migliorare la condizione di vulnerabilità di migliaia di bambini.

Un mondo possibile: il fallimento come lezione di vita

Tra i diversi temi che lo scrittore affronta, uno è predominante, il fallimento e il cui significato viene racchiuso nella parola giapponese Kintsugi. Si tratta di una tecnica di restauro che consiste nella riparazione di oggetti di ceramica rotti attraverso una lacca mista a polvere d’oro. Il risultato è un manufatto con una crepa dorata che non solo ne ripristina la forma ma ne aumenta anche il valore. Una metafora che vuole evidenziare come sia sano e essenziale risaltarne l’imperfezione. Sull’efficacia del fallimento, pertanto, il giovane non ha dubbi: «Fallire è importantissimo. È fondamentale che nelle scuole il fallimento non venga demonizzato o scoraggiato in quanto questo sarebbe controproducente. Errare non è solo umano ma è anche necessario».
Grazie al fallimento, si impara. E se si ha la tenacia di rialzarsi, si avrà la fortuna di scoprire chi si è destinati ad essere. «Chi riesce a trovare l’intersezione tra ciò che ama e ciò che è bravo a fare, scoprirà che ha da offrire al mondo e di cui il mondo ha bisogno». Ecco l’Ikigai, il secondo concetto giapponese che si afferma più volte nelle pagine del libro.

Nicolò Govoni e Still I Rise

Nicolò Govoni, classe ’93, nasce a Cremona e a vent’anni decide di partire per un’esperienza di volontariato in un orfanotrofio in India. La durata prevista era di tre mesi, ma Nicolò decide di rimanerci per quattro anni, laureandosi in giornalismo. Un anno dopo, fonda Still I Rise, un’organizzazione umanitaria che apre scuole per i bambini meno fortunati. Sette le sedi ad oggi presenti nel globo: India, Grecia, Siria, Repubblica del Congo, Kenya, Yemen e Colombia. Si tratta della prima no-profit in assoluto che offre il prestigioso International Baccalaureate in modo del tutto gratuito.
«La prima volta che ho sentito parlare di questo titolo di laurea è stato nel 2018 – racconta il giovane -. Ero Milano, a condurre alcuni seminari in una delle scuole migliori d’Italia, la Scuola Americana. Me ne sono subito innamorato. Era una scuola fatta di insegnanti entusiasti e preparati e di studenti felici e spronati ad emergere come individui. Quello che offriva era uno tra i percorsi di studi più prestigiosi, l’IB per l’appunto. Un titolo il cui costo sfiorava i 25mila euro annui. Mi sono detto: questo è quel voglio per i miei studenti. È una promessa». Qualche anno dopo, quel sogno si è realizzato: nell’aprile del 2024, è nata in Kenya la prima scuola al mondo a offrire l’International Baccalaureate in modo completamente gratuito.
Nicolò oggi ha 31 anni e torna in Italia, nella capitale, a parlarci del suo ultimo lavoro con Still I Rise. E con questo apre la sua ottava scuola, questa volta però, in Italia.

Progetti futuri

Con i fondi del suo ultimo libro, Nicolò Govoni costruirà una nuova scuola destinata a ragazzi con situazioni economiche e sociali svantaggiate. La novità, qui, è che sarà costruita in Italia. Ancora da definire la città che ospiterà la struttura, tuttavia è certo che entro il 2026 una nuova Still I Rise darà la possibilità a diversi studenti di poter apprendere e vivere un’esperienza formativa a 360 gradi. L’obiettivo sarà offrire un supporto olistico a bambine e bambini attraverso un percorso completo, garantendone così il diritto allo studio.
«Le nostre Scuole Internazionali sono le prime a offrire gratuitamente il percorso di studi più riconosciuto e rinomato che esista – spiega Nicolò -. In un mondo in cui solo lo 0,1% della popolazione ha accesso alle istruzioni migliori, noi siamo i primi ad aver democratizzato l’istruzione dell’élite, rendendola accessibile ai più svantaggiati». Questo è Still I Rise.

 

Testo di Nada El Khattab
Fotografie di Alessandro Guarino
(18 novembre 2024)