Da diversi anni la comunità capoverdiana di Roma celebra il giorno di Pasqua a via Marco Stazio Prisco presso il “centro sportivo culturale Torrespaccata”. Oltre alla celebrazione religiosa, c’è l’intento ludico di festeggiare la ricorrenza all’insegna dello sport.La scelta del luogo, non è casuale. L’evento principale della festa è il torneo di calcio che vede scendere in campo Unidos, Fuminhas, CV Boys e Velha Guarda, squadre amatoriali composte in prevalenza da capoverdiani residenti a Roma. Il quadrangolare non prevede né gironi né eliminazioni dirette, ma si opta per un “tutti contro tutti” in cui ogni team dovrà affrontare le altre formazioni e collezionare più vittorie possibili. Solo chi otterrà il maggior numero di punti potrà alla fine alzare il trofeo.LA FESTA Se il torneo è il cuore pulsante dell’evento, la festa invece si svolge fuori dal campo ma all’interno del centro sportivo. Le distrazioni per gli atleti sono molte. L’onnipresente odore di barbecue ingolosisce i giocatori che, muniti di bistecche, temporeggiano ad entrare sul terreno di gioco. Altri vengono coinvolti in trainanti balli di gruppo che trasformano il bordo campo in una vera e propria pista da ballo. Il leitmotiv è la musica. Lo stereo e le casse di penultima generazione mixano canzoni tradizionali capoverdiane con house commerciale occidentale. I bambini si dilettano tra scivoli ed altalene sotto gli occhi divertiti ma vigili delle madri. Nel primo pomeriggio è tutto pronto. Gli spettatori si accomodano sugli spalti, il torneo può avere inizio.LA PARTITA La prima gara è quella delle 14.30 tra Unidos e CV Boys, l’ultima alle 19.30 tra Unidos e Fuminhas. Seppur non incisivo per la classifica finale, degno di nota è stato il match tra CV Boys e Fuminhas terminato con il risultato di 3-2. Il Fuminhas passava in vantaggio al 3’ con Cum e raddoppiava sei minuti più tardi con Josè, entrambi abili ad approfittare delle disattenzioni del portiere avversario e lesti a depositare il pallone in fondo alla rete. Bisognava aspettare il 15’ per assistere allo scatto d’orgoglio del CV Boys che, con il colpo di testa di Cuk, accorciava le distanze. Sempre lui al 35’, con un pregevole destro, realizzava la personale doppietta e agguantava il meritato pareggio. Nei minuti finali, quando la sfida sembrava destinata a concludersi sul 2-2 Joe, capitano dei CV Boys, completava la “remuntada” con un tiro a girare che regalava ai suoi una vittoria insperata. Seguivano euforia in campo e tripudio sugli spalti.IL TORNEO Tra pioggia e raffiche di vento il pubblico assiste a cinque ore di calcio intensissimo con partite avvincenti ed entusiasmanti. Gli attacchi sono prolifici, le difese non proprio insuperabili: alla fine fioccano i gol e ne beneficia lo spettacolo. Sulle tribune tutti si divertono tranne un bambino che, con assoluta compostezza ed educazione, confida sottovoce il suo pensiero: “ Io non vedo l’ora di andare via!”. Per sua fortuna il torneo si conclude con la vittoria della squadra di suo padre, Velha Guarda che, arrivata a pari punti (7) con gli Unidos, si aggiudica il torneo per una migliore differenza reti. Il bronzo è per gli CV Boys (3 pt) mentre il Fuminhas rimane escluso dal podio avendo racimolato solo 2 punti.Se ad alzare la coppa è il Velha Guarda, a gioire sono tutti. Gli abbracci tra avversari e gli applausi degli spettatori sono la cartolina perfetta per una giornata che consacra ancora una volta, e ancora di più, lo sport come elemento di unione e fratellanza.
Alessandro Ferretti
(9 Aprile 2012)