È la Romania la prima semifinalista del Mundialido, i ragazzi di Sandu Beca superano per 1-0 nella sfida delle 17:30 di sabato 23 giugno una volenterosa Nigeria grazie alla marcatura di Stemat ad inizio ripresa, fortunato nel trovare il portiere Ajinomoh impreparato. Ad attendere gli est europei martedì 26 giugno alle 19:00 i quattro volte campioni del Capo Verde, che si sono sbarazzati dell’esordiente Ceis con un 2-1 conquistato allo scadere con Da Cruz. Tutta sudamericana la seconda partita delle final four, alle 21:00, che vedrà opposte Perù, vittorioso sull’Italia 3-1, ed Ecuador, 3-2 alla Moldova.
Squadre prudenti, entrambe schierate con una sola punta di ruolo, Daraban da una parte, con Stemat a sinistra, Palade sulla fascia opposta e Gorga trequartista, Opoku dall’altra, con Ubebe, Chukwu e Ojekunle – 81 anni in quattro – ad agire liberi alle sue spalle. Le emozioni latitano, le due formazioni cercano di sopraffarsi tramite il palleggio a centrocampo ma senza costrutto, tanto da essere spesso obbligate a tentare la carta del lancio lungo a scavalcare le difese, sempre attente nel controllare la situazione. Sembra più prevalere la paura di perdere che non la voglia di vincere, la posta in palio è alta, ci si gioca l’ingresso tra le prime quattro. A spezzare la monotonia del terreno di gioco ci pensano i tifosi della Nigeria, vicini al centinaio, costanti nel supporto ai propri beniamini con percussioni tradizionali che non possono non coinvolgere anche l’altra fazione, pizzicata più volte a battere il piede e muovere mani e testa a tempo. Solo nel finale due fiammate della Romania, con le conclusioni di Schuster, la prima bloccata a terra da Ajinomoh, poi di testa sugli sviluppi di un corner, a lato di poco. Lo 0-0 con cui si va all’intervallo è specchio fedele di ciò cui si è assistito sul terreno di gioco.
In partite così bloccate è facile che a rompere gli equilibri sia una grande invenzione o un grave errore. Purtroppo è stato il secondo caso. È il 1’, su calcio d’angolo battuto corto Stemat cerca il cross a rientrare dalla sinistra, la parabola assume una traiettoria strana e va direttamente verso la porta, con Ajinomoh che sembra essere sul pallone innocuo, salvo farselo scappare dalle mani e vederlo depositarsi in fondo al sacco per l’1-0. Match che a questo punto si accende, con le Super Aquile riversate nella metà campo avversaria. Al 10’ l’occasione più ghiotta per pareggiare, Ubebe viene affondato in area e l’arbitro concede il rigore. Dagli 11 metri Ojekunle si fa ipnotizzare da Marcu e il punteggio resta immutato. Africani che provano a cambiare uomini di attacco, fuori Ubebe, Chukwu e Opoku, dentro Kingsley, Osadolor e Aghedo. Beca risponde togliendo la punta Daraban e inserendo il centrocampista di fascia Bucur, con Stemat che diventa riferimento avanzato. Copione che non cambia, Nigeria a testa bassa ma senza riuscire a creare veri pericoli, tranne qualche mischia sempre risolta dai centrali di difesa Buca e Preda. È anzi la Romania a sfiorare il raddoppio in contropiede, prima con Stemat che prende il palo esterno, poi con Palade, che si presenta davanti all’estremo difensore troppo esausto e calcia debolmente. Finisce 1-0.
Romania non bellissima ma in grado di giocare con intelligenza, capitalizzando al massimo l’unica incertezza africana. Squadra che sa soffrire e ripartire ed ha in Stemat, già match winner nella finale 2010 contro l’Italia, un trascinatore. Contro il Capo Verde servirà una prestazione almeno di pari livello, con una concentrazione per tutti gli 80’ per poter sperare di arrivare alla finale del 29 giugno. Nigeria che esce a testa altissima, sfortunata ma anche imprecisa. Il grande cuore dell’undici in maglia verde non è bastato a compensare la pochezza di idee negli ultimi sedici metri. Ma vista l’età degli attaccanti e considerando che si trattava di una debuttante assoluta al Mundialido, le prossime edizioni del torneo avranno sicuramente un’altra protagonista.
Quadro delle semifinali, martedì 26 giugno, Atletico 2000:
Ore 19:00 Romania – Capo VerdeOre 21:00 Perù – Ecuador
Gabriele Santoro(24 giugno 2012)