L’Accademia di Romania ha inaugurato il 13 giugno l’undicesima edizione di Spazi Aperti, una mostra collettiva di artisti romeni borsisti “Vasile Parvan” e stranieri delle accademie e istituti culturali internazionali di Roma, che resterà aperta al pubblico fino al 23 giugno. “E’ un onore per noi realizzare ogni anno Spazi aperti, una mostra che ha conquistato notorietà. Come da tradizione, la manifestazione ospita artisti internazionali con un gemellaggio d’arte plastica, musica, danza, letteratura e video. La novità di quest’anno è che gli organizzatori sono i borsisti dell’Accademia di Romania: proprio a questa età nascono le amicizie tra i giovani artisti di tutto il mondo. Lo scopo è che si sentano bene sia negli spazi convenzionali, che in quelli non convenzionali”, dice il direttore Mihai Barbulescu. All’apertura il pubblico ha seguito nel giardino “Le lunghe orecchie del cuore” nella lettura di Thomas Otto Zinzi. L’ospite speciale Renato Frosali ha colpito i visitatori con la sua arte che evoca Caravaggio rappresentando carcerati con colori molto scuri. Faceva da sottofondo il concerto del DJ Vlad Stoica, gli spettatori hanno potuto esplorare gli spazi “Senza confini”, con le opere di oltre 40 giovani artisti di varie nazionalità per trascendere i confini geografici, intellettuali e culturali.
Perché “Borderless? Abbiamo pensato che i giovani artisti borsisti vivono a Roma in una realtà che li permette di superare tanti limiti e barriere. L’evento di quest’anno è tornato alle origini, al 2003, quando sono stati invitati gli artisti di altri accademie e istituti culturali senza una selezione rigorosa, abbiamo lanciato un appello ”, racconta Leontina Rotaru, borsista e curatrice della mostra. „Le mie opere rappresentano uno studio del corpo umano, una ricerca iniziata all’università. Mi piace lavorare su basi di tessuto in combinazione con metallo ed altri materiali. Scelgo colori in libertà, senza una restrizione. Al momento sto lavorando ad un progetto dove ho coinvolto i miei colleghi, dipingo i loro volti: m’ispira la fisionomia umana e la metamorfosi del corpo”.
„Il corpo della donna viene svalorizzato sempre di più passando dalla pittura alla fotografia. Nei miei lavori parlo del corpo, del rapporto tra l’uomo e la donna, m’ispiro molto alla pittura barocca e romana. Uso dei colori forti per compensare il mio stato d’anima”, racconta Claudia Mandi, borsista „Vasile Parvan” da otto mesi a Roma ma da oltre dieci anni è venuta diverse volte in Italia per studiare le opere nei musei. Iulia Morcov è un’altra borsista dell’Accademia di Romania che partecipa alla mostra con dei lavori autobiografici ispirati alle esperienze personali usando delle tecniche miste tra installazioni e disegni.
„Esiste una concorenza tra gli artisti di diverse culture. Nonostante questo, l’arte è un mezzo d’integrazione e di comunicazione tra persone, istituzioni, che va oltre i pareri e i gusti personali. L’importante è l’interazione tra gli artisti di tante nazionalità e di diverse generazioni”, l’installazione all’entrata appartiene all’artista romeno più complesso Marius Burhan. „E’ la relazione tra interiorità ed esteriorità, un passaggio tra pubblico e privato tramite inserzioni volumetriche”. Marius sceglie i suoi temi in funzione dello spazio, perché c’è un’influenza reciproca tra questi due per un discorso estetico.
Una ragazza che struscia per terra con una sedia in bocca ha impressionato molto il pubblico: è la performance dei due artisti dell’Istituto Svizzero, Benoit Billote e Anne Rochat. “E’ un confronto tra il corpo umano e un oggetto quotidiano, in una lotta fisica con degli istinti primari come quelli degli animali, per vedere chi domina”, spiega Anne. Ma la scelta del vincitore rimane all’interpretazione delle persone presenti, che devono decifrare anche la mappa di Roma disegnata per terra, il luogo dell’esibizione. “Una mappa di Roma antica combinata con una del rinascimento e della capitale moderna”, aggiunge Benoit. La ragazza si è mossa dentro questo spazio sullo sfondo della lettura di un testo letterario che rappresentava le sensazioni di una passeggiata a Roma e un viaggio in Italia dal punto di vista dello straniero. „Sono impressionato del lavoro dei colleghi rumeni, della diversità e del loro talento nel lavorare con cose tradizionali. La mostra „Spazi aperti” è un’iniziativa unica, uno scambio culturale non politico o economico. L’importante è l’essenza dell’arte e non l’artista o la sua provenienza”.
Artisti / Borsisti partecipanti:
Accademia di Romania in Roma – Iulia Morcov, Claudia Mandi, Leontina Rotaru, Cristina Vidrutiu, Iulia Statica, Roxana Mihaly, Mihaela Cecilia Lazar, Irina Grosu, Marius Burhan, Ciprian Buzila, Luca Matei Stoian
Accademia Britannica – Anne Marie Cramer, Todd Fuller, Jonathan Baldock, Liang Luscombe, John di Stefano, Tao Sule DuFour
Accademia di Danimarca – Astrid Myntaeker, Silas Skote Emerry, Mikkel Olaf Eskildsen
Accademia Reale di Spagna – Julio Falagan, Tamara Arroyo, Begona Zubero, Miguel Angel Tornero, Oriol Saladrigues Brunet, Jose Noguero, Miguel Cuba
Istituto Svizzero – Benoit Billote, Anne Rochat
Istituto Storico Austriaco – Elke Auer, Boros Miklos, Nathalie Koger, Lisa Rastl
Accademia di Francia a Roma “Villa Medici” – Till Roeskens
Accademia Tedesca Roma Villa Massimo – Klaus Weber
Accademia dell’Ungheria – Nora Bujdoso
Rhode Island School of Art and Design – Effy Morris, Hunter Blackwell, Jenny Jisun Kim, Caroline Ellen, Christopher Prinz, Timothy Dobday
Ospiti speciali
Renato Frosali (Italia, Venezia Biennale 2011); Lea Rasovszky (Romania); Thomas Otto Zinzi & Progetto Miniera (Italia); Ellen Driscoll (Stati Uniti d’America); Soimita Lupu (Romania/Italia), Vlad Stoica (Romania).
Raisa Ambros
(20 giugno 2013)
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