„La lotta contro le discriminazioni dovrebbe diventare una priorità, la nostra proposta è di organizzare più spesso degli incontri di lavoro tra le associazioni nazionali che operano nel campo dei diritti e della non discriminazione e scendere anche in piazza, per coinvolgere e sensibilizzare la popolazione”, questa è una delle linee emerse dal confronto tra le nuove generazioni al Tavolo Nazionale Near – Network Giovanile Antidiscriminazioni Razziali ndr) – che si è svolto il 18 giugno al CIES, Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo. “Vicini al territorio, lontani dalle discriminazioni: confronto e proposte sugli strumenti d’azione contro le discriminazioni”, è stato il tema per il dibattito tra i partecipanti della rete Near con lo scopo di individuare delle problematiche, dei progetti e campagne da proporre all’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, durante il Meeting nazionale il 19 giugno al Palazzo Chigi.
Ottenere il lavoro per merito o per raccomandazioni? Perché la burocrazia per equiparare i titoli di studio permette solo a pochi di farlo? Quanti immigrati riescono a trovare un lavoro secondo la preparazione convalidata da una università italiana? Dopo aver preso la laurea in Italia, i borsisti stranieri devono tornare a casa o gli si dà la possibilità di inserirsi nel mondo di lavoro? Perché lo stato italiano non ha interesse a equiparare certi titoli di studio conferiti all’estero? La donna giovane non viene assunta perché rischia di diventare madre? Un’azienda che assume dà priorità ad un italiano o a un straniero? Sono reali i motivi dei licenziamenti: perché a volte si licenziano proprio le persone che hanno più bisogno di lavorare? Le donne mussulmane devono togliersi il velo per ottenere un lavoro? Se una persona non parla bene l’italiano non può ottenere un’occupazione? Tutte queste domande rappresentano delle problematiche attuali dal nord al sud e sono state trasformate in un elenco di emergenze legate alla discriminazione e saranno proposte il 19 giugno ai responsabili Unar alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per essere esaminate e per fornire conoscenze e strumenti idonei per un’azione territoriale di contrasto alle discriminazioni. Questo Meeting coinvolge direttamente i ragazzi a rischio di discriminazione che tramite le loro storie ed esperienze arrivano ad un confronto istituzionale e alla nascita di proposte per interventi futuri.
“Questi due giorni sono molto importanti e significativi per noi, abbiamo raggruppato delle realtà associative molto differenti. L’obiettivo è quello di lavorare, di fare dei tavoli operativi in modo che ci siano delle proposte da sottoporre all’Unar, per confrontarsi con tutte le realtà, le forme d’interazione e d’integrazione dei giovani”, spiega Roberta Lulli, coordinatrice del progetto Near promosso dall’Unar. I giovani rappresentanti delle associazioni arrivati da tutta Italia si sono divisi in due gruppi di lavoro per analizzare la discriminazione nel lavoro, nelle istituzioni e nei media. Nel dibattito ognuno ha portato la propria realtà territoriale: dalle discriminazioni degli omossessuali a quelle dei disabili, dai rom agli stranieri. La conclusione è che la discriminazione è diversa da regione a regione, con una dose più forte al nord rispetto al sud. Non si è riuscito a capire se c’è una minoranza o una cattegoria più a rischio.
Pregiudizzi sulle minoranze: bisogna generalizzare o conoscere l’individuo? Odiare tutti perché alcuni hanno sbagliato? La sensibilizzazione contro la discriminazione nei media è sufficiente? Le autorità conoscono tutte le realtà? Cosa si fa ogni giorno per combattere le discriminazioni? Sono stati fatti diversi esempi, un’esperienza è stata vissuta in prima persona da un ragazzo italiano presente: „Mi sono laureato per diventare mediatore culturale per la lingua turca, ma non mi si offriva il posto perché non avevo il sangue turco, alla fine ho dovuto mentire, dire che mia madre era turca, così ho ottenuto il lavoro”. Il gruppo con i dibattiti sui media ha proposto di sensibilizzare, educare e diffondere su internet e sui social media progetti e campagne a tema. Educare anche nelle scuole tramite spot video. Mettere a disposizione un contenitore online supportato da una rete di associazioni per delle segnalazioni riguardanti la discriminazione.
Partecipanti: Arcigay giovani, Ass. Romà Onlus, Ass. Joussour giovani tunisini, MaTeMù – Centro Aggregativo Giovanile del CIES, LUNARIA – Cronache di ordinario razzismo, FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, ANOLF – Giovani di II generazione, Forum Nazionale Giovani – Integrazione, Pari Opportunità, Cultura della Legalità, Yalla Italia – Il blog delle seconde generazioni, UGEI – Unione giovani ebrei d’Italia, MONDITA – Associazione Inter – Etnica Italiana, Ass. Ali Onlus – I ragazzi di Termini Underground, Ass. Pozzo di Giacobbe Pistoia, Rete Near Lombardia, Campagna Italiano Nato, Baburka production Roma, QuestaèRoma, Circolo ARCI Thomas Sankara di Messina, Ass. culturale Le Pulci di Procuste – Rete Near Lecce, Club Italia Eventi – Mundialido Torneo di calcio per stranieri, G.M.I Giovani Musulmani d’Italia, Coop. Sociale INOPERA, Ass. Nazionale Youth Press Italia, Ass. IDEA ROM Onlus, Ass. Giosef Italy, Ass. COMPAZ Italia, Ass. Donne tunisine ed arabe “La Palma del sud”
Raisa Ambros(20 giugno 2013)
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