Torna il MedFilm Festival, dal 4 all’11 luglio 2014 a Roma, tra Maxxi e Casa del Cinema, tra solide certezze e interessanti novità: “le tematiche che intendiamo affrontare sono quelle che ci stanno a cuore da 20 anni a questa parte: l’incontro, le culture, i diritti civili, in un’ideale direttrice che guarda con attenzione ai Paesi del Mediterraneo, tra sponda nord e sponda sud, tra integrazione e diversità. In questa occasione non volevamo dimenticare nessuno”. La direttrice artistica è sempre lei, Ginella Vocca.Già, perché anzitutto bisogna festeggiare “il più antico festival di cinema della capitale e il primo in Italia dedicato alla promozione e diffusione del cinema mediterraneo ed europeo”, un festival che ha contribuito a diffondere e intrecciare la cultura cinematografica tra l’Europa e l’Africa, con uno sguardo all’Oriente: “dal Maghreb al Mashrek, ideale confine verso il Medioriente, volevamo onorare tutti i protagonisti di questi 20 anni di festival. E penso che ci siamo riusciti”, commenta Giulio Casadei, responsabile del programma, “il 90% dei Paesi sarà rappresentato, almeno come coproduzione”.La sezione Med20 creata ad hoc presenterà una serie di omaggi agli autori più importanti, dallo sloveno Karpo Godina (Artificial paradises) al marocchino Daoud Aoulad-Syad, regista di un film su Pier Paolo Pasolini, perché evidentemente non manca solo a noi: Fi intidar Pasolini (In attesa di Pasolini), presentato nel 2007, è una commedia che va sulle tracce del regista che nel 1966 girava il suo Edipo Re in Marocco. “Thami all’epoca era un venditore di parabole satellitari, e fece amicizia con Pasolini durante le riprese del suo film a Ouarzazate. 40 anni dopo, un equipaggio italiano torna in città per preparare le riprese di un film sulla Bibbia. Thami è convinto che il suo amico Pasolini sia tornato, innescando così la febbre del cinema in tutto il paese”. La proiezione intende istaurare un dialogo: “ci piaceva l’idea di creare un evento parallelo alla bellissima mostra dedicata a Pasolini al Palazzo delle Esposizioni”, (fino al 20 luglio 2014), “con un omaggio dal Mediterraneo”.Non mancano le classiche tre sezioni competitive, i lunghi, i corti e i documentari, e le sezioni di approfondimento, come Le regard des autres dedicata alla Francia, “quest’anno però abbiamo voluto dare più spazio alla sponda sud, nella sezione lungometraggi. Intendevamo verificare lo stato di salute di quel cinema, sapere cosa succede in Francia è molto più facile”. Infine la sezione Nuova Europa, più attuale che mai, dedicata ai suoi paesi emergenti, in particolare dell’Est e in particolare la Romania, quest’anno, per due motivi: “il Paese è oggi fondamentale nel discorso sull’immigrazione e presenta uno dei cinema attualmente più vitali in Europa, con tanti nuovi giovani talenti e registi indipendenti”. Basti pensare a una Palma e a un Orso, piuttosto recenti ed entrambi D’Oro: nel 2007 a 4 months, 3 weeks and 2 days di Cristian Mungiu e nel 2013 a Il caso Kerenes (Child’s pose) di Calin Peter Netzer. “Peccato che la Romania non si affacci sul Mediterraneo, l’avremmo inserita volentieri nelle sezioni competitive”.Ospite d’onore sarà un paese della sponda nord, e per la prima volta in 20 anni di festival, sarà l’Italia con la proiezione di opere di autori riconosciuti e indipendenti, alla presenza del regista Mario Martone, a cui sarà consegnato il premio alla carriera, e offerta nuovamente al pubblico la visione del suo Noi credevamo, la storia di tre ragazzi del Cilento che nel 1828 scelgono di prendere parte al movimento della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, verso il Risorgimento italiano.In questa ideale direttrice di incontro e diversità tra nord e sud e altre mille opposizioni, “apriamo il festival con un film egiziano, Factory girl di Mohammed Kahn, una storia d’amore e differenze sociali, e chiudiamo con uno francese, Eastern boys di Robin Campillo. Per la prima volta infatti, dopo la cerimonia di chiusura, non sarà proiettata la replica del film vincitore, ma un inedito, una bellissima storia d’amore omosessuale e piccola criminalità che ha per protagonisti dei ragazzi dell’Est Europa che vivono a Parigi”. Per tutto il resto basta aspettare il 4 luglio.
Alice Rinaldi(18 giugno 2014)