A circa 40 kilometri da Roma sulle alture dei monti Sabatini, e in posizione dominante sull’omonimo lago, c’è la cittadina di Bracciano. I suoi vicoli medievali ci conducono fino al centro storico, e proprio lì, dove si può arrivare soltanto a piedi si trova Piazza Padella nella quale, da poco più di un anno, Eduardo Macia fabbrica il cajón flamenco, strumento musicale a percussione che viene utilizzato per accompagnare generalmente il ballo o la chitarra nel genere musicale Flamenco.
“In Spagna facevo il musicista, suonavo la chitarra in un gruppo ma non avevo mai avuto nessun tipo di rapporto con il cajón flamenco”, spiega Eduardo, giovane spagnolo di 29 anni arrivato a Roma circa un anno e mezzo fa. “Avevo tanta voglia di fare un’esperienza all’estero e il mio migliore amico, Juan Carlos, si è trasferito a Bracciano, così ho deciso di partire anch’io con lui. Era anche il mio primo viaggio in aereo e appena sono arrivato a Roma mi sono innamorato prima della città e poco dopo anche della mia ragazza, Francesca”, racconta Eduardo.
I primi giorni a Bracciano non sono stati facili per Eduardo. “Non avevo né una casa né un lavoro e parlavo appena l’italiano, ma Juan Carlos è stato sempre insieme a me e mi ha aiutato tantissimo. Per ringraziarlo ho deciso di fargli un regalo molto speciale per il giorno del suo compleanno. Ho pensato di fabbricare un cajón personalizzato per lui, perché da quando ci siamo spostati a vivere in Italia, ogni tanto, sentivamo il bisogno di organizzare feste spagnole e suonare. Il cajón era perfetto, è versatile e lo puoi portare ovunque. Non ne avevo mai fabbricato uno, quindi per aiutarmi ho usato internet e i consigli degli amici che lo suonavano. Quando gliel’ho regalato mi chiedeva di continuo dove lo avessi comprato, era bellissimo,” spiega emozionato.
Secondo Eduardo, per fabbricare un buon cajón ci vuole tempo, almeno due settimane, e bisogna trovare anche un bel suono attraverso le misure giuste e i materiali idonei. “Io adesso, dopo tante prove, sono riuscito a trovare quella giusta. Inoltre, utilizzo quattro corde di chitarra a doppia V, e per quanto riguarda i materiali, uso legno di betulla che ordino nel nord Italia. Per la decorazione dei cajón invece mi piace utilizzare pitture ad acqua e intagliare il legno con gli scalpelli.“
Oltre alla fabbricazione dei cajón, Eduardo lavora in una birreria di Bracciano, la quale gli ha permesso di conoscere il suo primo cliente, il percussionista dei Max Maffia and the Empty Daybox, Alex Taborri. “Ricordo quando Alex mi propose di fabbricare un cajón con un mandala per suo figlio. All’inizio rimasi perplesso, ma poi mi sono detto, perché no? Così ho iniziato piano piano ad aumentare il numero di clienti e sono nati i cajón di flamenco Leonetti, dal cognome della mia fidanzata. Adesso, quando devo fabbricarne qualcuno vado nel centro di Bracciano, a Piazza Padella, a lavorare. Ormai nella cittadina mi conoscono tutti e i turisti si fermano a guardarmi.”
Con il tempo fabbricare i cajón è diventata una grande passione per Eduardo, “sapere che sto costruendo uno strumento con il quale farò felice qualcuno è una grande soddisfazione personale.“
Il prossimo obiettivo di Eduardo è quello di iniziare a vendere i cajón ai negozi di musica di Bracciano e dei paesi vicini. “Finora ero da solo a lavorare, ma con questa nuova avventura mi servirà un’altra persona che lavori insieme a me. Ovviamente ho chiesto a Juan Carlos se fosse disposto ad aiutarmi e lui si è offerto volentieri”.
E chissà se, di paese in paese e di progetto in progetto, quell’ obiettivo non si trasformi in una porta principale per avviare il suo sogno nel cassetto: lavorare nel mondo della musica.
Cristina Diaz
(02/01/2018)
Leggi anche