Orologi indietro nel tempo, magia nell’aria, gioia contagiosa con i colori di tutto il Mediterraneo: il Festival Sete Sóis Sete Luas per la sua XXV edizione quest’anno è tornato a Roma.Ispirato al mondo lusofono di José Saramago, scrittore portoghese, il festival ha nel suo simbolo la sua storia: la macchina volante “passaparola”, creata da Baltazar Sete Sóis e Blimunda Sete Luas. “Essa rappresenta la metafora del sogno e della libertà utopica. Il Festival vuole servirsi della capacità di guardare al di là della realtà del nostro tempo che offrono l’arte, la musica e la letteratura”.E l’arte di portare la gioia non ha confini e con il “Progetto speciale nelle case di reclusione” porta il circo acrobatico umoristico nella Casa di Reclusione Minorile Casal del Marmo.“Sono andato solo io con la bicicletta perché non ci hanno permesso di montare la struttura dentro la prigione. Avevo un po’ paura perché senti dire che la prigione è pericolosa, ma come artista mi sono detto: non posso arrivare lì e aver paura io perché con la paura non puoi trasmettere la gioia. Quindi mi sono messo la maschera e tutto è stato spontaneo. Ho anche giocato con loro e si sono sbellicati dal ridere anche i poliziotti. Ha funzionato perfettamente. È stato un po’ strano, ma comprensibile, quando alla fine i bambini e gli adulti volevano venire a darmi la mano, ma i poliziotti lo hanno impedito”, racconta Yldor Llach artista catalano della Compagnie de cirque “Les P’tits Bras”.“Il mio spettacolo consiste in acrobazie sulla bicicletta. Si chiama bicicletta artistica o bicicletta acrobatica. È un numero di cinque minuti tecnici in piedi sulla bici e indietro sulle mani. Durante l’esercizio, parlo, scherzo, racconto la mia storia e chiedo storie : ho potuto coinvolgere tre persone. Erano timidi come lo sono tutti anche fuori, nessuna differenza. Stare su un palco quando tutti ti guardano, sia che sei in prigione o fuori, ti fa sentire timido.”Si spengono le luci, musica dei primi del Novecento nell’aria. Piazza San Pietro in Montorio diventa il palcoscenico dello spettacolo della Compagnie de cirque “Les P’tits Bras”.Si torna indietro alla Belle Époque e “Signore e signori … il circo … “.Cinque acrobati dividono il palco sotto una struttura Art Nouveau dalla quale volteggiano, si lanciano, danzano, con maestria e umorismo coinvolgendo grandi e piccini in una storia senza tempo, fino a portare sullo stesso piano pubblico e artista: umano davanti umano.E lo spettacolo continua perché il viaggio del Festival Sete Sóis Sete Luas abbraccerà come ogni anno tutto il Mediterraneo, ricordandoci il potere dell’arte e della musica: unire le persone oltre ogni barriera e divisione….fino a far splendere le stelle nei loro occhi.
Silvia Costantini
(25 Luglio 2017)
Foto di Marcello Valeri: galleria