Nel cuore di Pietralata, le fotografie e l’arte del performer e fotografo londinese-caraibico Othello De’Souza-Hartley, si fondono con le mattonelle azzurre che caratterizzano gli spogliatoi del campo sportivo XXV aprile di Roma, attuale sede della Liberi Nantes, Associazione Sportiva Dilettantistica che aggrega rifugiati e richiedenti asilo offrendo loro un’occasione di socialità e di riscatto attraverso lo sport.Una location perfetta per la mostra di Othello, secondo la sua curatrice Alessandra Migani, nella quale si trova un’ottima associazione tra nudità-intimidità-mascolinità. “E’ un luogo dove i giocatori si spogliano e si “mettono a nudo”, proprio come Own Narrative, la serie più recente di Othello, e probabilmente anche la più intima, dove l’artista sente di aver raggiunto quel momento della vita in cui ha bisogno di raccontare la propria storia senza compromessi e decide di farlo utilizzando una fotocamera Polaroid”, confida Migani.Sei immagini che compongono una serie di scatti che riuniscono molti degli interessi di Othello e nelle quali il soggetto delle fotografie è proprio l’artista.“Questo lavoro rappresenta me stesso e come mi sento attualmente. Dopo diversi anni di studio sul significato della mascolinità e dopo essere stato incasellato addirittura come omosessuale per i miei nudi sono arrivato ad un momento della mia vita nel quale mi sento pienamente realizzato e molto sicuro di me stesso. Ricordo per esempio quando da piccolo volevo fare il ballerino ma ero preoccupato di ciò che potesse pensare mio padre. Negli ultimi anni, il mio obiettivo è stato proprio quello di cercare di capire cos’è la mascolinità attualmente e come viene percepita dagli uomini in un mondo che cambia continuamente e nel quale, spesso, i propri sentimenti non vengono mai mostrati per paura.”
Cristina Diaz31 ottobre 2018
Leggi anche: