EJTO: al teatro Valle è di scena l’emozione

La Esquilino Junior Theater Orchestra
Moni Ovadia sul palco insieme agli artisti della Esquilino Junior Theatre Orchestra

Cina, Eritrea, Italia, Romania, Turchia. Sono giovanissimi, ironici, spavaldi. Suonano, recitano, danzano. Signore e signori, ecco a voi la Esquilino Junior Theatre Orchestra.

Aspettando… Da Aspettando Godot di Samuel Beckett a La tempesta di William Shakespeare passando per La commedia della vanità di Elias Canetti, Gli amanti del metrò di Jean Tardieu, Canto di un pastore errante per l’Asia di Giacomo Leopardi. E ancora brani di Eugene Ionesco, Alan Aycbourn, George Perec. E musiche cinesi, irlandesi, romene, ebraiche, senegalesi. Un racconto fatto di attese, ritorni, richiami. È il trionfo dell’assurdo che stupisce e spiazza. Si alternano sul palco sarcasmo, rassegnazione e rabbia. La costruzione sapiente unisce ritmi cullanti e incalzanti. Sullo sfondo l’enorme piramide di scatole decorate dai ragazzi con tratti essenziali si sposa perfettamente con i pannelli laterali raffiguranti un salice che emerge da surreali sfumature.La recitazione convincente, gli sguardi complici, la magia delle note e l’entusiasmo dirompente fanno il resto.Il pubblico aspetta… Non vede l’ora di sapere che cosa accadrà.

EJTO. La Esquilino Junior Theatre Orchestra è formata da studenti adolescenti, in vari casi nuovi italiani, coinvolti in un percorso didattico che punta alla formazione di musicisti attori, nello stile del teatro musicale di Moni Ovadia, ideatore e direttore del progetto. “Il corpo del musicista, solitamente considerato un accessorio dello strumento, assume un ruolo attorale in funzione lirica, drammatica, generale, anche al di là del contesto tradizionale della clownerie”.Un’esperienza che va avanti da 3 anni ed è riuscita a sopravvivere alla sospensione di un precedente progetto, che ha privato l’orchestra di una sede e di risorse finanziarie, grazie all’intervento della Fondazione Vodafone Italia, oggi impegnata ad accompagnare la EJTO verso l’autonomia.All’impegno dei ragazzi e degli insegnanti si affianca il sostegno attivo dei genitori, che hanno dato vita all’associazione Genitori e Amici della EJTO.

 

 

La relazione prima di tutto. “Il valore di questa esperienza è soprattutto educativo, umano e sociale. E l’aspetto artistico deve essere al servizio della relazione con i ragazzi, della loro crescita di esseri umani e cittadini”. Così Moni Ovadia racconta la Esquilino Junior Theatre Orchestra nell’intervista rilasciata per il progetto di ricerca Media, mode, amori dei figli dell’immigrazione del Coris che, sotto la direzione di Gaia Peruzzi, intende raccontare le attività promosse dai nuovi italiani in campo artistico, sportivo, religioso.Il teatro offre grande libertà e una formazione completa: “Insegna con la testa, con il cuore, l’anima, le viscere, l’erotismo, con ogni cosa. Uno spettacolo teatrale può cambiare una vita”. E la musica: “Essendo emozione universale, saldata con la recitazione può produrre risultati clamorosi”.Insieme alla EJTO sono nate amicizie tra giovani portatori di storie e culture diverse: “Non abbiamo dovuto spiegare niente a proposito di integrazione e inclusività. Quando non intervengono i pregiudizi degli adulti i ragazzi naturalmente si capiscono perché hanno gli stessi sentimenti”. Un modello da replicare: “Questo dovrebbe succedere in tutte le scuole, dai più piccini fino alle università. Allora avremmo una società diversa. Sicuramente più prospera, umanamente e anche economicamente”.

Sandra Fratticci(28 giugno 2012)