L’incendio che a gennaio 2013 ha distrutto il grande mercato di Lomé, capitale del Togo, ha ridotto in cenere anche una scuola per donne togolesi che da dieci anni funzionava grazie al volontariato di “CEVA – Maison de la femme”. La storia di questa piccola associazione togolese comincia nel 2003, quando due amiche sarte, Eva e Cécile, decisero di fare qualcosa per la formazione delle donne povere che gravitano attorno al Grande Mercato di Lomé. Nel centro della città si ergeva – prima dell’incendio – un grosso e tozzo edificio a due piani dove si vendeva di tutto: dagli infradito di plastica ai secchi, dai bottoni alle stoffe, dai profumi alle parrucche. Qui si accalcavano soprattutto donne: le bonnes, colf, che fanno la spesa quotidiana, insieme a venditrici ambulanti, revendeuses, che girano con la mercanzia addosso e alle piccole commercianti che gestiscono un chiosco circondato dal caos. Come ogni mercato di una capitale africana, questo luogo era denso di vita e di miseria. Proprio qui Cecilia e Eva avevano deciso di costruire una scuola.
La scuola va al mercato. Quando non sai leggere e far di conto sei maggiormente esposta alla sopraffazione; questo le donne lo sanno bene. Ma come possono mettersi a studiare quando passano l’intera giornata al mercato? “All’inzio della nostra impresa – raccontano Cecilia e Eva – abbiamo steso un questionario e siamo andate in giro a interrogare direttamente le donne per saprere cosa facevano dalle 12 alle 14 quando il commercio rallenta a causa della temperatura estrema”. Mostrano un centinaio di fogli “E’ sorta una discussione – raccontano – molte dicevano che il caldo intontisce, il mercato si ferma, non resta che stendersi a dormire sul pavimento. Altre si schernivano incredule di poter imparare a leggere. Acune però hanno aggiunto che, se davvero qualcuno era disposto a insegnare avrebbero provare a stare sveglie….”.Eva e Cécile hanno deciso di aprire una scuola per poche donne, quelle che nel clima torrido del mezzogiorno hanno ancora sufficenti energie per studiare. Ottenuto dal gestore del mercato uno spazio a titolo gratuito, l’associazione ha costruito un box in compensato con due aule attrezzate. Il coraggio delle insegnanti e delle prime allieve è stato contagioso. Per dieci anni, da febbraio a novembre, Eva e Cecile hanno svolto corsi di alfabetizzazione in francese, lingua ufficiale, e in éwé, lingua materna, della durata annua di 150 ore. Oltre a leggere e scrivere in francese, hanno insegnato elementi di matematica utili per la contabilità familiare, salute della donna e dei bambini, piccole riparazioni domestiche (FOTO delle lezioni di lingua).
Laboratorio di cucito Il sogno delle due sarte era di passare ad altre donne il loro mestiere, così nel 2007 grazie a un contributo della Provincia di Genova, era stato attrezzato un laboratorio dentro le stesse aulee in cui si svolgevano i corsi di alfà, abbreviazione in uso tra le donne. Salto di qualità fu l’acquisto di un ventilatore. Nel laboratorio le allieve potevano esercitarsi quando volevano, senza orario, e cucire prodotti da vendere in proprio. Anche Cécile e Eva utilizzavano il laboratorio nel tempo libero, sia per guidare le allieve nella confezione di oggetti semplici che ciascuna poteva vendere con un piccolo guadagno, sia prodotti più raffinati con cui le due sarte coprivano le spese del laboratorio: elettricità, stoffe, materiali di cucito, ecc.
Fumo e arrosto Grazie a CEVA in dieci anni ottanta donne hanno ottenuto il primo diploma della loro vita e molte di più, circa 500 donne di tutte le età – dalle quindicenni ad anziane sopra i 70 – hanno superato la miseria dell’analfabetismo. L’incendio ha mandato in fumo banchi, lavagne, computer, stampante, libri, macchine da cucire, stoffe… tutto il patrimonio materiale della scuola e del laboratorio. Ma qualcosa di molto solido benchè immateriale, si è salvato. Parliamo delle energie che Eva e Cecile hanno messo nel lavoro formativo, ricambiate dalla stima del popolo del mercato, e i rapporti costruiti in città con tante associazioni e con le istituzioni locali. Questo capitale ha permesso di ripartire. In poche settimane, mentre sono ripresi i commerci ambulanti attorno alle rovine del mercato, proprio lì nelle vicinanze, CEVA ha ottenuto due aule a titolo gratuito da una associazione benefica. E le donne pian piano sono tornate a scuola.
Togo chiama Italia risponde In questi giorni è stato firmato un protocollo di collaborazione nel quale si riconosce che Piuculture e CEVA vogliono sostenersi moralmente nel cammino di crescita. Appartenenti a mondi e culture distanti, lontane nello spazio ma accomunate dallo spirito del volontariato, le socie delle due Associazioni si sono riconosciute nella missione comune di facilitare l’apprendimento delle lingue, quelle necessarie a chiunque voglia inserirsi a pieno diritto nel proprio paese
(1. continua)