CEVA: alfabetizzazione al femminile per le donne togolesi

La scuola di alfabetizzazione istituita da CEVA a Lomé undici anni fa ha dato la possibilità a più di 300 donne di uscire dall'analfabetismo, e continua a crescere grazie al lavoro delle due fondatrici Eva e Cécile.
La scuola di alfabetizzazione istituita da CEVA a Lomé undici anni fa ha dato la possibilità a più di 300 donne di uscire dall’analfabetismo, e continua a crescere grazie al lavoro delle due fondatrici Eva e Cécile.

Quella di Maison de la Femme – CEVA è una storia che inizia nel 2003, ormai undici anni fa. Le protagoniste sono: Eva, Cécile, Nicole e il Grand Marché, il mercato di Lomé trasformato grazie a loro in laboratorio di alfabetizzazione per le donne togolesi. La trama è quella di una fiaba: due sarte creano una piccola scuola tra i banchi del mercato, fatta di aule di compensato, banchi, lavagna e un ventilatore per le ore più calde. Le donne di Lomé rispondono alla chiamata e iniziano a frequentare i corsi: 150 ore in un anno, dieci mesi di frequenza assidua. Nel giro di sette anni circa 300 di loro ricevono un’alfabetizzazione in ewé, la lingua locale, e in francese. Imparano a far di conto e alcune basi del lavoro di sartoria, attraverso un laboratorio di cucito in cui Eva e Cécile mettono a disposizione il loro sapere.

Eva e Cécile a un seminario sul tema
Eva e Cécile a un seminario sul tema “La bonne gouvernance” organizzato dall’ONG CTSD (Comité Togolaise pour la Survie et le Développement)

La trama è quella di una fiaba, si diceva, eppure tutto è reale. C’è persino il cattivo: un incendio che nel 2010 distrugge la scuola e tutte le attrezzature. Ma la scuola si ricostruisce, le donne tornano sui banchi, si firma persino un protocollo con un’associazione italiana anch’essa formata da donne, che grazie al programma Seniores dell’ONU entra in contatto con Eva e Cécile e attraverso quattro diverse missioni fornisce consulenza sociologica, progettuale e giornalistica per far crescere CEVA e i suoi laboratori. L’associazione è Piuculture e le sue volontarie sono Paola Piva, allora Presidente, e Nicoletta del Pesco, direttrice del giornale: e questa parte della storia – per chi la ricordi – è stata già raccontata.

Le partecipanti ai corsi di CEVA ricevono l'attestato di idoneità in occasione della Giornata Internazionale dell'Alfabetizzazione organizzata da RESOADA
Le partecipanti ai corsi di CEVA ricevono l’attestato di idoneità in occasione della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione organizzata da RESOADA

Dall’ultimo incontro tra le Grand Soeurs italiane e le imprenditrici togolesi sono passati ormai quattro anni, e l’incendio del 2010 è storia passata. Il 23 agosto 2013 è stato ufficialmente eletto il CRC (Comité Régional de Concertation en l’Alphabétisation et de l’Education non Formelle), istituito dal Ministero dell’Istruzione per meglio organizzare e gestire l’alfabetizzazione, per quanto quest’ultima al momento afferisca al Ministero dell’azione sociale e della promozione della donna, e non a quello dell’Istruzione.

Il 2013 è stato anche l’anno della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione organizzata da RESOADA, rete di ONG ed associazioni operanti nell’ambito dell’alfabetizzazione (CEVA, parte della rete, oggi occupa la posizione di Tesoreria Generale proprio attraverso Cécile). Durante la giornata le studentesse dei due corsi di CEVA – primo e secondo livello – hanno potuto conseguire l’attestato di idoneità a seguito di una prova di valutazione finale ufficiale, organizzata dalla Direzione regionale dell’alfabetizzazione.

Le allieve del primo livello a lezione
Le allieve del primo livello a lezione

Da settembre CEVA ha una nuova sede, inaugurata l’8 del mese in occasione della giornata internazionale dell’alfabetizzazione; dieci giorni dopo è stato eletto il nuovo ufficio di RESOADA. Il timore che la condivisione di idee, esperienze e progetti potesse perdersi una volta conclusa l’esperienza del volontariato ONU si è – fortunatamente – dimostrata infondata: ancora una volta la rete ha potuto fungere da gancio di traino per le attività e le buone pratiche da mettere in comune e sviluppare insieme: RESOADA – corrispettivo africano dell’italiana Scuolemigranti, a guardar bene – ne è la riprova concreta.

I corsi crescono, il progetto continua. Le fiabe, a volte, sono più reali di quanto si immagini.

Veronica Adriani

(23 ottobre 2014)

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