Grande novità su www.piuculture.it nasce la sezione in rumeno – ziarul romanesc – dedicata al milione e 72 mila rumeni che vivono in Italia(IDOS 2012) e agli oltre 100mila Moldavi. E quale migliore occasione per presentare questo ampliamento dell’attività di Piuculture che il 2 giugno, festa della Repubblica Italiana, nonché anniversario del primo anno di trasmissione dell’emittente comunitaria Romit tv, la televisione rumena in ItaliaRomit tv invita rumeni e italiani a festeggiare il suo primo compleanno domenica 2 giugno, al Teatro Tendastrisce in via Perlasca 69, dalle 14.30 alle 20.30, dove ha organizzato – in collaborazione con MoneyGram, Blue Air, Piuculture e 15 associazioni fra romene e moldave con il patrocinio del Comune di Roma, dell’Ambasciata della Romania e dell’Ambasciata della Repubblica Moldova – un grande evento a ingresso gratuito. Alla festa interverranno musicisti e cantanti romeni e moldavi: Benone Sinulescu, Laura Lavric, Ion Paladi, Nicolae Botgros, Adrian Naidin, e tanti altri ancora; saranno organizzati giochi per bambini, stand gastronomici con i cibi tipici romeni e vendita di artigianato di Romania e Moldova.La redazione di Piuculture a partire dal 2 giugno, a quattro anni dalla nascita, sceglie di dedicare ai rumeni, la comunità più estesa tra quelle che hanno deciso di vivere in Italia che contribuisce con il proprio lavoro a oltre il 5% del Pil nazionale, una sezione in lingua – ziarul romanesc Piuculture – che vuole essere uno strumento per facilitare l’accoglienza e l’integrazione.Il giornale è nato per raccontare gli stranieri che vivono, studiano e lavorano nella nostra città, una realtà pari al 10% della popolazione e per darne un’immagine diversa da quella veicolata sulla stampa basata su stereotipi fondati sulla paura dello straniero: una minaccia per la sicurezza, un estraneo non meritevole di conoscenza e in periodi di crisi un usurpatore di lavoro.In questi anni www.piuculture.it ha dato voce ai “nuovi cittadini” valorizzando le esperienze di integrazione e trattando una grande varietà di argomenti: scuola, cittadinanza, cultura, economia, religioni, salute e sport nella convinzione che la comunicazione è elemento fondamentale nella costruzione di una società pluralistica.La redazione negli anni ha accolto stranieri: Zakaria, rifugiato, originario della Somalia, Romina di seconda generazione proveniente dallo Sri lanka e Raisa, giovane donna moldava, con formazione e esperienza di giornalismo televisivo in Romania, colonna portante della nascita della sezione in rumeno su Piuculture.Negli stessi anni l’Associazione Piuculture ha avuto come attività prioritaria il supporto dei bambini stranieri nelle scuole, nell’anno scolastico 2012-13, i volontari Piuculture sono stati presenti in dodici istituti pubblici del territorio del Municipio II, in orario scolastico, un intervento che ha coinvolto 73 ragazzi e 25 genitori e parenti perché è stato attivato anche un corso italiano L2 dedicato agli adulti, il tutto per 900 ore complessive.Perchè un ziar romanesc Piuculture. Nella attività di redazione e nella scuola i volontari Piuculture vengono in stretto contatto con le comunità straniere, ne percepiscono umori, difficoltà, necessità, stringono legami da qui l’idea di ampliare l’attività del giornale con le pagine in lingua rumena, con un duplice scopo:- fornire le informazioni indispensabili per l’inserimento in Italia, dai servizi medici, alla scuola, dall’apprendimento dell’italiano, al disbrigo delle pratiche burocratiche, ma anche raccontare il tempo libero, lo sport, la religione, la cultura;- aprire un dialogo che tolga dall’isolamento quella numerosa parte della comunità romena e moldava formata in gran parte da donne lavoratrici occupate come colf, badanti, infermiere. Hanno lasciato la famiglia in Romania, vivono isolate nelle case, spesso costrette a un lavoro dequalificato rispetto alla loro formazione, hanno poche opportunità di partecipare e integrarsi nella realtà locale. La realizzazione di una sezione online in romeno di Piuculture è stata presa in considerazione al fine di coinvolgere anche questo target e offrire una possibilità di uscire dall’isolamento, consentire una maggiore integrazione e opportunità di aggregazione. Il tutto anche attraverso la costruzione e animazione costante di strumenti per dialogo interattivo con la redazione e con l’utilizzo dei social network.
Nicoletta del Pesco
(29 maggio 2013)
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